L’occupazione pianifica 270 nuove unità abitative a Gerusalemme Est

14910425_1400977686610007_5525408031165646579_nQuds Press.  Le autorità israeliane preparano gli ultimi ritocchi ad un nuovo piano d’insediamento coloniale che verrà realizzato a Gerusalemme Est e che s’inserisce all’interno di progetti volti a impedire il riscatto della parte orientale della città.

Il centro “Masra Media”, che si occupa di questioni legate a Gerusalemme e al-Aqsa, ha reso noto che il piano, patrocinato dal cosiddetto “Dipartimento per la Pianificazione”, prevede la costruzione a Gerusalemme Est di un complesso abitativo di 15 dunum per un totale di 270 unità. Il centro ha rivolto la propria attenzione sul fatto che l’occupazione realizzerà il nuovo piano su un terreno appartenente alla famiglia Darwish che, dopo la confisca e il sequestro, verrà annesso all’insediamento di Gilo, a sud ovest della città. Ha dunque dichiarato che il piano è stato consegnato al “Comitato d’amministrazione” di Gilo perché a riguardo faccia le proprie valutazioni e proposte, rendendo noto che il Municipio di Gerusalemme ha promesso di velocizzarne l’approvazione. In origine il piano era stato proposto proprio dal Municipio della città nell’ambito di un più ampio progetto per l’insediamento o il quartiere di Gilo.

Il terreno citato si trova al di fuori dei confini della “linea verde” e Sami Darwish, in possesso del certificato del terreno di famiglia, ha presentato i documenti e le carte che ne attestano la proprietà da parte della famiglia da più di 100 anni, sin dall’epoca ottomana, mentre l’occupazione sostiene che sia stato abbandonato circa 50 anni fa’.

Ciò avviene contemporaneamente alla decisione e la conseguente approvazione da parte della “Commissione locale per la costruzione e la pianificazione” della realizzazione di 170 unità abitative sui pendii dell’insediamento coloniale di Gilo.

I colloqui israelo-palestinesi si sono arrestati nell’aprile del 2014 dopo il rifiuto da parte del governo israeliano di fermare l’attività d’insediamento, di rilasciare i detenuti più anziani e di accettare la soluzione dei due stati sulla base di uno stato palestinese coi confini del 1967 e con capitale Gerusalemme Est.

Dati israeliani ufficiali mostrano come nel secondo trimestre del 2016 sia aumentato rispetto agli ultimi tre anni il tasso di costruzione di insediamenti coloniali. Vale la pena ricordare che il governo israeliano ha già approvato lo scorso ottobre la costruzione di oltre 300 nuove unità abitative su terreni palestinesi in Cisgiordania e Gerusalemme.

I dati resi noti il 16 settembre scorso dall’ “Ufficio centrale israeliano di statistica” dimostrano che la prima metà del 2016 è testimone dell’inizio dei lavori per la costruzione di 1195 unità abitative presso insediamenti coloniali, registrando in tal modo un aumento del 40% rispetto alla seconda metà del 2015, dove le unità costruite erano 850.

Di contro, i dati mostrano la diminuzione del 3% delle costruzioni effettuate in Israele, dove s’è passato da 22898 unità nella seconda metà del 2015 a 23691 nella prima del 2016.

Traduzione di Michele Di Carlo