L’occupazione reprime la marcia settimanale di al-Ma’sara. Arrestato un attivista

Betlemme-Ma’an. Venerdì 6 settembre, le forze di occupazione hanno disperso la manifestazione settimanale del villaggio di al-Ma’sara, arrestando un attivista palestinese e provocando diversi casi di intossicazione da gas lacrimogeno tra i partecipanti alla marcia.

La marcia, intitolata “No all’aggressione contro la Siria” -in riferimento alla probabile guerra che gli Usa intendono condurre contro Damasco- è partita dal centro del villaggio con partecipazione popolare e internazionale, dirigendosi verso il Muro dell’apartheid. I partecipanti hanno sollevato bandiere palestinesi e striscioni con foto e scritte che inneggiano ai detenuti e ai martiri, per celebrare il 12° anniversario dell’uccisione di Abu Ali Mustafa, compiuta da Israele nel 2001. All’arrivo della marcia nell’area del Muro, le forze israeliane hanno arrestato l’attivista Mohammed Barijiyah e sparato granate assordanti e gas lacrimogeno contro i manifestanti.

Il coordinatore del Comitato nazionale contro il Muro e gli insediamenti di Betlemme, Hassan Barijiyah, ha dichiarato: “Respingiamo qualsiasi aggressione contro la Siria, anche se non siamo d’accordo con il regime dittatoriale di Damasco, essa rimane una capitale islamica. È inaccettabile che le capitali arabe siano travolte dai tumulti mentre Tel Aviv prospera in piena tranquillità”.

Ha aggiunto: “Allo stesso tempo, il governo israeliano sta adottando una politica nazista. Esso spinge i coloni ad irrompere nella moschea di al-Aqsa ogni giorno. Il tutto con lo scopo di dividerla o demolirla. Gli israeliani non sono cosceinti del fatto che la demolizione di al-Aqsa segnerà l’inizio della fine dello Stato di Israele”.

Dal canto suo, l’attivista della resistenza popolare, Muaz al-Lahham, ha affermato: “Mentre celebriamo il 12° anniversario del martirio del leader, Abu Ali Mustafa, ribadiamo il nostro attaccamento ai principi nazionali, e ciò rappresenta un ulteriore onere per i negoziatori palestinesi”. “È giunta l’ora di rivedere gli accordi di Oslo in modo più realistico”, ha aggiunto l’attivista.

Il coordinatore del Comitato popolare contro il Muro e gli insediamenti, Mohammad Zawahra, ha insistito sul fatto che la resistenza popolare “proseguirà fino alla sconfitta dell’occupazione e la restituzione dei territori palestinesi”. Ha anche esortato la comunità internazionale ad agire per liberare i prigionieri, soprattutto quelli malati, dalle carceri israeliane, e ha condannato l’attacco alla moschea di al-Aqsa .

Infine, i manifestanti hanno esortato la comunità e le istituzioni internazionali a “proteggere il popolo palestinese dal terrorismo sistematico praticato dall’occupazione”.