L’occupazione riapre i passaggi della Striscia di Gaza dopo un giorno di chiusura

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Gaza – Infopal. Oggi le autorità di occupazione israeliane hanno riaperto i passaggi commerciali della Striscia di Gaza per permettere l’ingresso degli aiuti umanitari arabi e provenienti da altri paesi.

Raed Fattuh, presidente della commissione che si occupa dell’ingresso delle merci nella Striscia di Gaza, in un collegamento telefonico con il corrispondente di Infopal.it a Gaza, ha riferito che «l’esercito israeliano, oggi, ha informato la parte palestinese della decisione di riaprire i passaggi»: 110 camion, di cui 82 carichi di aiuti umanitari, entreranno attraverso l'accesso di Karm Abu Salem, a sud della Striscia. Ha inoltre confermato che sarà riaperto anche il passaggio del Mintar, a est della città di Gaza.

Ieri, martedì 27 gennaio, le autorità di occupazione avevano chiuso tutti i passaggi per la Striscia, in risposta all’attacco della resistenza palestinese contro una jeep israeliana penetrata a est di Deir al-Balah, assalto in cui è era stato ucciso un soldato, mentre altri tre erano rimasti feriti.

Raed Fattuh aveva dichiarato che le forze di occupazione avevano chiuso il passaggio di Beit Hanun, attraverso il quale sarebbero dovute entrare grandi quantità di aiuti, pari a circa 110 camion.

Erano stati chiusi anche il passaggio di Nahel Oz, attraverso cui doveva transitare il gas da cucina e il diesel industriale necessario per la centrale elettrica, e il passaggio di Karni, varco previsto per 80 camion di grano e mangimi e 18 camion privati, oltre che per gli aiuti provenienti dalla Giordania e da altri paesi arabi e per quelli destinati all’UNRWA.

I prodotti ammessi erano invece gli stessi che l’occupazione faceva entrare durante l’aggressione: materiali di prima necessità quali farina, riso, olio da cucina, carne congelata e latticini.

Oltre al soldato israeliano ucciso e al ferimento di altri tre, si ricorda che, sempre ieri mattina, è stato ucciso anche il cittadino palestinese Anwar Zayed al-Brem, di 24 anni, nella zona al-Farahin, a est della città di Khan Yunes, a sud della Striscia di Gaza.

 

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