L’OCHA ha avvertito che dopo cinque settimane in cui una crisi elettrica ormai decennale ha raggiunto un livello acuto, la situazione si è aggravata ulteriormente.
Gaza sta attraversando una grave crisi elettrica a partire dalla metà di aprile dopo che l’unica centrale ha interrotto i lavori a causa della carenza di fondi per pagare il carburante.
Da allora, i livelli di energia elettrica hanno oscillato tra circa 100 e 150 megawatt. In pratica, ciò significa che la maggioranza delle famiglie e dei servizi a Gaza riceve elettricità per un massimo di quattro ore alla volta seguita da un’interruzione di 12 ore.
L’OCHA ha affermato: “Questa situazione ha un grave impatto sulla fornitura di acqua potabile sicura, sul trattamento e la gestione delle fognature, sulla disponibilità di servizi sanitari, sulle imprese, sulle scuole e molto altro”.
“I cittadini più vulnerabili di Gaza stanno pagando il prezzo più alto in questa crisi. Nessun nucleo familiare a Gaza ne è indenne, ma la situazione dei pazienti in dialisi, delle persone con disabilità che vivono in edifici senza ascensori o degli anziani è particolarmente precaria”.
L’OCHA ha dunque invitato tutte le parti – ANP e Hamas – a riunirsi per risolvere la situazione umanitaria della Striscia di Gaza.