Amsterdam-Quds News. L’Olanda ha espresso la disponibilità ad agire in base al mandato di arresto della Corte Penale Internazionale (ICC/CPI) contro il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, secondo l’agenzia di stampa olandese ANP. Il rapporto, che cita il ministro degli Esteri olandese Caspar Veldkamp, sottolinea l’impegno del paese nei confronti della giustizia internazionale e della cooperazione con la ICC/CPI.
Giovedì, la ICC/CPI ha annunciato mandati d’arresto per Netanyahu e il suo ex ministro della Difesa, Yoav Gallant. La Corte ha citato crimini di guerra e crimini contro l’umanità – colpire i civili e l’uso della fame come arma di guerra, ecc.
La ICC/CPI ha dichiarato che ci sono “ragionevoli motivi” per ritenere che Netanyahu e Gallant siano responsabili degli attacchi contro la popolazione civile a Gaza. Inoltre, la Corte ha sottolineato che la sua giurisdizione non richiede il consenso di Israele, affermando che la pubblicazione dei mandati di arresto serve gli interessi delle vittime di questi presunti crimini.
Implicazioni dei mandati.
I mandati di arresto, che includono descrizioni dettagliate delle accuse e dei motivi legali, sono stati distribuiti ai 124 stati membri firmatari dello Statuto di Roma. Queste nazioni sono obbligate a collaborare con la ICC/CPI nell’attuazione degli arresti.
I mandati potrebbero limitare significativamente i viaggi internazionali dei criminali, perché rischiano l’arresto in qualsiasi paese membro dello Statuto di Roma. Lo sviluppo pone anche implicazioni più ampie per l’immagine globale di Israele, con potenziali impatti sulla sua economia, diplomazia e commercio.
La dichiarazione del ministro degli Esteri olandese Veldkamp riflette il sostegno di lunga data dell’Olanda alla ICC/CPI, che ha sede all’Aja. Il governo olandese ha spesso sostenuto la responsabilità per i crimini internazionali, rafforzando il ruolo della ICC/CPI nell’affrontare le atrocità.
Traduzione per InfoPal di Edy Meroli