L’Olocausto e la propaganda israeliana.

Gerusalemme – Pic
By Khalid Amayreh in the West Bank

In un articolo di giovedì 28 gennaio sul giornale Ha’aretz dal titolo “La memoria dell’olocausto è una manna per la propaganda israeliana,” il famoso giornalista Gideon Levy ha accusato Israele di usare la memoria dell’olocausto come un espediente delle relazioni pubbliche finalizzato a distogliere l’attenzione dai trattamenti barbarici e brutali riservati ai palestinesi.

“Quando il mondo parla di Goldstone, noi parliamo dell’olocausto, come per offuscarne l’importanza. Quando il mondo parla dell’occupazione, noi parleremo dell’Iran come se volessimo che dimenticassero”

Ma Levy, come tanti altri osservatori scrupolosi, sa che ciò non basterà a realizzare l’obiettivo israeliano di fare in modo che il mondo si dimentichi dei palestinesi, o più precisamente di quel che Israele ha fatto e sta facendo loro.

“Non gli servirà molto. Il periodo dedicato alla memoria internazionale dell’olocausto è passato, i discorsi saranno presto dimenticati e non rimarrà altro che la deprimente realtà quotidiana. Israele non ne uscirà facendo una bella figura, neppure dopo la campagna di relazioni pubbliche”.

Ovviamente, Levy non è contrario alla celebrazione del Giorno della Memoria. Infatti insite a precisare che si tratta di un evento ineguagliabile. Ed è bene che sia così.

Tuttavia, cita l’affermazione israeliana: “Migliaia di discorsi contro l’antisemitismo non estingueranno le fiamme accese dall’ Operazione Piombo Fuso, fiamme che minacciano non soltanto Israele ma anche l’intera comunità ebraica.”

Aggiunge: “Fino a che il male imperverserà nelle nostre case, né il mondo né la nostra comunità saranno in grado di accettare prediche altrui, seppure siano meritate”.

Questa introduzione è necessaria per comprendere il gioco satanico messo in atto dal Sionismo e dai suoi numerosi centri di propaganda per distogliere l’attenzione dal brutale genocidio che Israele impone al popolo palestinese.

Oggi, i circoli ebraico-sionisti non lasciano nulla di intentato pur di rendere immortale l’olocausto, non tanto per scongiurare il ritorno di un tale abominio, ma piuttosto per ottenere dal mondo un permesso tacito di distruggere il popolo palestinese, che sia di punto in bianco o in modo graduale.

Che altro spiegherebbe tutta questa propaganda sull’olocausto mentre lo stato israeliano  e i suoi criminali para-militari, altrimenti conosciuti come coloni, continuano a tormentare e ad attaccare il popolo palestinese, distruggendo le loro case, rubando loro le terre e rifiutandogli l’accesso al cibo e al lavoro?

In questo modo, Israele e i suoi dottori Hasbara non solo fanno mostra di una sensibilità spasmodica riguardo a un qualsiasi paragone tra l’olocausto tedesco e il quasi-olocausto portato avanti contro il popolo palestinese, ma stanno anche cogliendo ogni occasione per distogliere l’attenzione dalle atrocità compiute in luoghi come la Striscia di Gaza.

Recentemente, la macchina Hasbara israeliana ha sfruttato al massimo la notizia altamente propagandistica della missione di salvataggio israeliana ad Haiti in un tentativo di far scordare al mondo quel che Israele ha fatto agli abitanti della Striscia di Gaza l’anno scorso.

Ma ciò non cancellerà gli orrori impressi sul volto di Israele.

Il volto orrendo di un assassino di bambini rimarrà orrendo anche se agghindato da un uniforme Scout. Un soldato israeliano che ha ucciso bambini a Gaza qualche mese fa non deve essere trasformato in una figura caritatevole solo perché ha preso parte alle spedizioni per salvare gli abitanti di Haiti da sotto le macerie del terremoto. Un assassino rimane un assassino anche se ritornando a casa aiuta un’anziana signora a falciare il prato.

A conti fatti, le persone oneste ed intelligenti non accetterebbero ciò. Uno stato che usa aerei da caccia F-16 per bombardare a morte i bambini che vanno a scuola o per impedire al latte di raggiungere neonati in modo da farli morire di fame è uno stato criminale anche se invia aiuti umani ad Haiti dove le squadre di propaganda vengono filmate mentre salvano un paio di vittime dalle macerie. È sempre difficile ringraziare le persone per aver fatto un favore che in realtà non avevano mai avuto intenzione di fare.

Il Sionismo cela due obiettivi dietro la sua ossessione con l’olocausto, un’ossessione che è stata innalzata ai livelli di una vera e propria religione: per prima cosa vi è l’obiettivo dichiarato, ovvero di mantenere viva la memoria dell’olocausto e di ricordare al mondo quel che successe alla comunità ebraica europea nelle mani del Terzo Reich più di 60 anni fa.

Questo è un obiettivo legittimo poiché l’umanità deve imparare dai suoi tragici sbagli in modo da non ripeterli. Studiamo l’altro ieri per capire lo ieri e studiamo lo ieri per non rovinarci il domani.

Il secondo, ma non dichiarato, obiettivo dietro a questa religione dell’olocausto è quello di giustificare il Sionismo, un’ideologia razzista che in ultima istanza ha dato avvio ad un crimine enorme ai danni dell’umanità: Israele. In ultima analisi, Israele incarna un desiderio malvagio di annientare il popolo palestinese e sottrarre loro la madrepatria ancestrale. E quando i palestinesi reclamano a gran voce la giustizia e l’umanità, vediamo e ascoltiamo i farabutti del Sionismo gridare “Olocausto, Auschwitz, Hitler!!”

L’anno scorso, l’esercito e l’aviazione israeliani hanno fatto ininterrottamente piovere morte su Gaza per tre settimane. Aerei da combattimento bombardavano civili indifesi sulla piccola enclave. L’artiglieria pesante prendeva di mira le case, le scuole, gli ospedali, le moschee e gli edifici pubblici, creando una carneficina senza eguali. Bianche piogge di fuoco fosforico infuriavano su Gaza, riducendo numerosi civili in cenere. Le persone in fuga nel tentativo di salvarsi la vita con in mano bandiere bianche venivano sistematicamente uccise a colpi d’arma da fuoco dai cecchini dell’esercito israeliano. Ciò avveniva mentre i rabbini dell’esercito incoraggiavano i soldati ad uccidere uomini, donne e bambini poiché quello era il modo di consegnarsi alla volontà di Dio!!”.

Non c’è dubbio sul fatto che le uccisioni di massa e la distruzione pornografica di Gaza dell’anno scorso costituiscano atti di genocidio paragonabili a quelli avvenuti durante l’olocausto. Il mondo non dovrebbe alzare le sopracciglia quando vengono fatti certi paragoni.

Dopo tutto, il tentato annientamento della comunità ebraica europea non cominciò con Auschwitz e Bergen Belsen. Cominciò molto prima, agli inizi degli anni ’30, con fatti relativamente innocui a confronto. E poi nel 1938 vi fu la Notte dei Cristalli, un assaggio di quel che il popolo palestinese ha vissuto e sta vivendo sulla pelle dei figli, i nipoti e i pronipoti dell’olocausto.

In breve, l’olocausto ebbe inizio con il genere di cose che Israele sta compiendo ai danni dei palestinesi in questi giorni. Gli inammissibili tentativi di uccidere e far morire di fame gli abitanti di Gaza sono un mero compendio all’interno del più ampio quadro che mostra la sistematica distruzione e brutalità a stampo nazista inflitta alla maggior parte dei palestinesi.

I palestinesi non affermano che Israele li stia uccidendo in massa mettendoli nelle camere a gas. Tuttavia, occasionalmente Israele stermina i palestinesi in massa per mezzo dei bombardamenti sulle loro case e negando loro cibo e prodotti di primo consumo essenziali. Israele uccide i palestinesi rifiutando loro l’accesso alle strutture sanitarie all’estero o nella West Bank.

Israele smentisce l’accusa che il trattamento riservato ai palestinesi stia raggiungendo proporzioni naziste. Come possiamo allora descrivere la Striscia di Gaza che è stata trasformata in un enorme campo di concentramento?

E dobbiamo forse aspettare che il livello di nazismo israeliano eguagli quello tedesco per suonare campanelli d’allarme e mettere il mondo al corrente della follia ebraica? E chi ha detto che le vittime palestinesi debbano raggiungere i sei milioni prima di assicurare ai palestinesi udienza al cospetto del tribunale mondiale?

L’olocausto fu nefando non perché molte delle sue vittime fossero ebree (milioni di non-ebrei furono uccisi durante la seconda guerra mondiale). Fu diabolico perché molte esseri umani innocenti furono uccisi ingiustamente. Quelle atroci uccisioni non sarebbero state meno malvagie se le vittime fossero state qualche milione in meno e non fossero state ebree.

Il mondo deve fare ogni sforzo possibile per prevenire il ripetersi di genocidi, massacri e guerre devastanti. Ed uno dei modi per farlo è di impedire a Israele di usare l’olocausto per imporre il silenzio al mondo di fronte ai crimini di genocidio a scapito dei palestinesi.

Sì, l’olocausto fu malvagio, ma ciò non deve essere usato come scusa per tormentare e devastare il popolo palestinese e provare a distruggere la loro esistenza nazionale che si sono guadagnati a dispetto della storia.

Infatti, se il mondo permette a Israele di strangolare i palestinesi e di affamare fino alla morte Gaza trasformandola in una versione moderna del ghetto di Varsavia, allora il mondo si trasformerà in una giungla di uomini, di gran lunga peggiore di quella degli animali.

(Traduzione per Infopal a cura di Elena Carletti)

 

 

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