L’OLP prosegue gli sforzi diplomatici dopo l’accordo per il cessate il fuoco

Betlemme-Maan. La leadership palestinese proseguirà gli sforzi diplomatici presso il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite nel tentativo di porre fine alla pluridecennale occupazione israeliana a seguito dell’accordo per il cessate il fuoco a Gaza, ha dichiarato mercoledì un alto funzionario di Fatah.

Nabil Shaath ha detto a Ma’an che l’OLP avrebbe dapprima presentato una domanda al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite il 15 settembre chiedendo un “calendario” per il ritiro di Israele dal territorio palestinese occupato.

La Lega Araba si riunirà il 5 settembre per discutere su come sostenere l’azione.

Se tale richiesta verrà negata, l’OLP porterà il caso davanti alla Corte Penale Internazionale per ritenere alti funzionari israeliani, come il primo ministro Netanyahu e il ministro della Difesa Moshe Yaalon responsabili per il devastante attacco di Israele contro Gaza, che ha ucciso oltre 2.000 Palestinesi.

“Portare il caso alla ICC è subordinato alla risposta del Consiglio di Sicurezza alla nostra richiesta”, ha detto Shaath, aggiungendo che la questione è stata discussa all’interno dei circoli politici palestinesi.

Un governo di unità permanente, con Hamas come partner a pieno titolo, sarà poi costituito per facilitare la ricostruzione della Striscia di Gaza distrutta dalla guerra, ha aggiunto Shaath.

Delegazioni palestinesi e israeliane si incontreranno in data successiva al Cairo per concordare le procedure per il funzionamento dei valichi di Gaza.

Shaath ha affermato che Israele ha accettato l’accordo per il cessate il fuoco senza la smilitarizzazione di Hamas a seguito della pressione degli Stati Uniti.

Israele teme di perdere i suoi alleati per i disordini in corso nella regione, ha aggiunto.

Il cessate il fuoco a lungo termine che è entrato in vigore martedì include anche l’apertura dei valichi per le merci e gli aiuti sotto stretta sorveglianza israeliana, che i negoziatori palestinesi dicono segnerà la fine dell’assedio israeliano di otto anni che ha messo in ginocchio la Striscia..

Traduzione di Edy Meroli