Londra cede alle pressioni di Tel Aviv: revocata la giurisdizione universale

Imemc e InfoPal. Durante la sua visita di questa settimana in Israele e nei Territori Palestinesi occupati, il Segretario per gli Affari esteri del Regno Unito William Hague ha dichiarato di essere stato “sabotato” dai funzionari della sicurezza israeliana, che hanno annullato una riunione di alto livello in risposta alla minaccia britannica di arrestare un ministro israeliano per crimini di guerra.

Hague si è dichiarato infastidito dal gesto, dal momento che la coalizione di governo britannica aveva già approvato la modifica alla “Legge sulla giurisdizione universale”, che permette di processare in territorio britannico cittadini stranieri colpevoli di crimini contro l'umanità.

Sempre più funzionari israeliani hanno però corso il rischio di essere arrestati dai vari paesi che hanno incluso la giurisdizione universale tra le loro leggi. D'altronde, come ricorda Amnesty International, approvare questa norma è un requisito necessario per tutti gli stati firmatari della Convenzione contro la tortura e della Convenzione inter-americana, la quale stabilisce che chiunque sia sospettato di aver commesso torture e si trovi nel territorio dello Stato firmatario venga o espulso, o segnalato alle autorità competenti in vista di un processo.

L'ultimo israeliano che ha dovuto cancellare una visita in Inghilterra è stato il ministro Dan Meridor, che le autorità britanniche avevano minacciato di arresto nel caso fosse entrato nel Regno Unito.

Meridor è solo il più recente di una lunga serie di personalità pubbliche israeliane citate come sospetti crimini di guerra: tra queste vanno ricordati l'ex primo ministro Ariel Sharon, l'ex ministro della Difesa israeliano Benjamin Ben-Eliezer, l'ex capo di Stato maggiore Moshe Ya'alon, l'ex capo dell'aviazione Dan Halutz e l'ex ministro degli Esteri Tzipi Livni. La maggior parte è stata accusata per l'occupazione militare israeliana della Palestina e gli attacchi contro i palestinesi, mentre a Sharon venne imputato il suo ruolo nei massacri di Sabra e Shatila in Libano nel 1982.

La visita del ministro Hague è stata criticata dalle autorità israeliane anche per la sua decisione d'incontrare i palestinesi che hanno recentemente perso le loro case, a causa delle espropriazioni violente da parte dei coloni a Gerusalemme est.

Critiche sono però giunte anche dal versante opposto: secondo Hamas, infatti, nel rispetto della giurisdizione internazionale non si deve cedere alle pressioni sioniste modificando la legge interna britannica, e la decisione del governo di Londra rappresenterebbe una chiara manifestazione della politica dei due pesi e delle due misure.

Il movimento di resistenza islamica ha quindi incoraggiato il Regno Unito a rivedere quest'ipotesi e ad impegnarsi per la giustizia internazionale.