L’Onu adotta una risoluzione per smantellare l’arsenale chimico di Damasco

Al-Jazeera. Sabato 28 settembre, il Consiglio si sicurezza dell’Onu ha votato all’unanimità una risoluzione che condanna l’uso di armi chimiche in Siria e esorta il paese arabo a smantellare il suo arsenale chimico. La risoluzione non prevede azioni punitive automatiche contro Damasco nel caso non venga rispettata, ma sottolinea che in quel caso il Consiglio si riunirà nuovamente per adottare una risoluzione sotto il Capitolo VII.

La risoluzione, adottata dopo intensi sforzi diplomatici durati per settimane, si basa su un accordo tra Russia e Usa, raggiunto a Ginevra all’inizio di questo mese, dopo che un attacco con il gas sarin ha ucciso centinaia di persone in un sobborgo di Damasco il 21 agosto scorso. Washington ha sempre ritenuto il regime siriano responsabile dell’attacco in questione.

Il voto di oggi rappresenta un importante passo diplomatico del Consiglio di sicurezza nei confronti della crisi siriana. Infatti, si tratta della prima risoluzione adottata dal Consiglio sin dall’inizio della crisi siriana, a marzo 2011. Nel corso degli ultimi due anni, Mosca e Pechino hanno posto diversi veti sulle bozze di risoluzioni presentate all’Onu.

La risoluzione è arrivata poco dopo l’adozione del comitato esecutivo dell’Opcw (Organisation for the Prohibition of Chemical Weapons) di un piano per smantellare l’arsenale siriano di armi chimiche. Il piano in questione ha permesso all’Onu di adottare la risoluzione di oggi.

Dalla sede dell’Opcw, all’Aia, Michael Lohan, portavoce dell’organizzazione, ha dichiarato ai giornalisti che “la risoluzione è stata adottata ed è entrata immediatamente in vigore”.