L’Onu commemora i cinque anni di assedio su Gaza

Gaza. “Se lo scopo della politica del blocco è stata quella di indebolire l'amministrazione Hamas, il numero di pubblici impiegati suggerisce che è stato un fallimento”. E' quanto ha dichiarato un portavoce dell'Unrwa questa mattina, mentre l'Onu commemorava il quinto anno consecutivo di assedio israeliano su Gaza. 

Commentando un report diffuso dall'agenzia dell'Onu, incaricata di provvedere assistenza e servizi al milione di profughi che vivono nella Striscia di Gaza, il quinto anniversario dell'assedio, il portavoce Chris Gunness ha aggiunto: “Esso ha avuto certamente un grande successo nel punire alcuni dei più poveri nella regione del Medio Oriente”.

Secondo l'UNRWA, gli stipendi a Gaza sono caduti del 34,5% dalla prima metà del 2006, mentre la disoccupazione ha raggiunto il 45,2% nella seconda metà del 2010.

“Queste sono tendenze disturbanti – ha detto Gunness – e i rifugiati, che costituiscono due terzi degli 1,5 milioni di abitanti di Gaza, sono stati pesantemente colpiti nel periodo coperto dal rapporto. E' difficilmente comprensibile la logica di una politica artificiale che deliberatamente impoverisce così tanti e condanna centinaia di migliaia di persone potenzialmente produttive a una vita di indigenza“.

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Israele ha rafforzato l'assedio, restringendo l'accesso nelle acque costiere destinate alla pesca, nell'ottobre del 2006, riducendo i limiti per la pesca da 20 miglia nautiche a sei.

Poi, a seguito dell'offensiva israeliana su Gaza, nell'inverno 2008-9, i limiti per la pesca sono stati ridotti a tre miglia nautiche, distruggendo l'industria ittica. 

Le importazioni tra il 2006-2010 sono state ridotte a una breve lista di beni, alla cui base alcuni rapporti suggeriscono ci siano dei calcoli per mantenere al minimo necessario l'approvvigionamento di cibo alla popolazione. Dopo che una flotilla internazionale di aiuti umanitari salpò verso Gaza a giugno del 2010 e che commando israeliano spararono e uccisero 9 degli attivisti a bordo, il mondo gridò di alleggerire l'assedio, con un maggiore accesso di beni commerciali. 

E' rimasta tuttavia la proibizione ai prodotti industriali e edili, rendendo impossibile la ricostruzione delle circa 6mila case distrutte durante l'offensiva invernale di Israele, senza l'intervento delle agenzie internazionali.

Israele sostiene che i materiali per costruire le case possono essere usate per costruire armi.

E' cresciuta nel frattempo nel sud della Striscia un'industria massiccia dei tunnel destinata all'importazione, che ha permesso ai materiali da costruzione, ai beni alimentari e alle armi di essere introdotte a Gaza.  Ma i prodotti sono troppo costosi per la maggioranza dei palestinesi di Gaza. 

L'esportazione di merci e di prodotti di Gaza si è fermata: soltanto poche centinaia di carichi di fragole e garofani sono esportate in Europa, nell'ambito di un programma del governo olandese, dall'imposizione dell'assedio.

Nel suo report, l'Unrwa fa notare che durante gli ultimi cinque anni, il settore privato è stato colpito in modo particolarmente duro, a confronto con quello pubblico. Mentre il settore privato è stato obbligato a tagliare circa 8mila posti, nella seconda metà del 2010, quello pubblico, gestito dal governo Hamas è cresciuto del 3% nello stesso periodo (probabilmente, nel tentativo di far fronte ai licenziamenti privati, ndr). 

“La nostra ricerca indica che dal 2007, Hamas è stata in grado di aumentare l'occupazione pubblica almeno di un quinto”, ha affermato Gunness. “In quello che avrebbe dovuto essere un anno relativamente buono per il settore privato di Gaza, con il supposto alleggerimento dell'assedio, il settore pubblico ha generato il 70% di tutta la crescita occupazionale nella seconda metà del 2009 e del 2010”.

L'UNRWA ha affermato che continuerà a operare nei campi della salute e dell'educazione di Gaza, con 213mila bambini che attualmente frequentano le scuole gestite dall'Agenzia.

Il rapporto afferma, tuttavia, che dall'inizio dell'assedio, il numero di persone che vivono con meno di un dollaro al giorno è triplicato.
“Con tanti progetti di ricostruzione che attendono di essere approvati, il futuro sembra tetro”, ha concluso Gunness.

 

(Fonte: Ma'an)

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