L’ONU sborsa 1,7 milioni di dollari ai rifugiati di Gaza come aiuti per la ricostruzione

320319CBetlemme-Ma’an. L’Agenzia delle Nazioni Unite per gli Aiuti e le Opere per i Rifugiati Palestinesi del Vicino Oriente (UNRWA) ha dichiarato lunedì che 242 famiglie di rifugiati della Striscia di Gaza hanno ricevuto oltre 1,7 milioni di dollari di aiuti per la ricostruzione e per i lavori di riparazione, a distanza di più di 2 anni dall’offensiva aerea israeliana che ha devastato l’enclave costiera assediata.

L’agenzia dell’ONU ha sborsato oltre 951.000 dollari per la ricostruzione, e più di 759.000 per “lavori di riparazione importanti” alle 242 famiglie, che “hanno potuto avere a loro disposizione gli aiuti in questa settimana”, secondo quanto dichiarato.

Intanto, nonostante un accordo di cessate il fuoco che ha messo fine alla guerra del 2014, l’esercito israeliano ha continuato a compiere attacchi aerei e bombardamenti contro Gaza, e, allo stesso tempo, anche a sparare quotidianamente contro agricoltori e pescatori palestinesi disarmati, così come durante le manifestazioni, nelle proteste settimanali che si tengono lungo il confine. Almeno 29 Palestinesi di Gaza sono stati uccisi dalle forze israeliane da quando è scoppiata l’ondata di violenza nello scorso ottobre – la maggior parte di loro sono rimasti uccisi durante le proteste.

La scorsa settimana il direttore delle operazioni della UNRWA nella Striscia di Gaza, Bo Schack, ha avvisato a proposito dell’aumentata disperazione, frustrazione, ed assenza di opportunità nel piccolo territorio palestinese, che ha coinciso con un deficit di bilancio per UNRWA di 70 milioni di dollari.

Nonostante le grave carenze di fondi, Schack ha detto che l’organizzazione internazionale non ha ridotto i propri servizi a favore dei rifugiati palestinesi.

Ha sottolineato che il continuo assedio israeliano e le restrizioni di movimento hanno impedito qualsiasi miglioramento della Striscia di Gaza, ricordando che “Israele non ha ancora approvato la lista di nominativi di cittadini di Gaza, presentata nel maggio 2015, le cui abitazioni sono state danneggiate durante le offensive militari israeliane e che hanno bisogno di essere sistemate”.

Il blocco israeliano, che ormai dura da quasi dieci anni, ha fatto precipitare gli oltre 1,8 milioni di Palestinesi della Striscia di Gaza in una povertà estrema, e con uno dei tassi di disoccupazione più alti al mondo.

Le infrastrutture di Gaza devono ancora essere ristabilite dopo la devastazione delle tre offensive israeliane degli ultimi sei anni. La ricostruzione lenta, e talvolta stagnante, della enclave costiera assediata è stata aggravata soltanto dal blocco, portando l’ONU ad affermare nello scorso settembre che Gaza potrebbe diventare “invivibile” dal 2020.

Traduzione di Aisha Tiziana Bravi