L'Ordine dei Giornalisti palestinesi e le associazioni di difesa dei diritti umani: l'Anp sostenga e non perseguiti i giornalisti vittime delle violenze israeliane.

Gaza – Infopal

Domenica, decine di giornalisti palestinesi hanno espresso il loro rifiuto alle violazioni nei confronti della libertà di stampa in Cisgiordania, l’ultima delle quali ha portato all’arresto dei due corrispondenti del canale satellitare al-Aqsa nella città di Hebron, Alaa at-Teti e Asid Amarneh, che avevano preparato un documentario sul peggioramento delle condizioni di salute del presidente del Consiglio Legislativo, Aziz Dwaik, detenuto nelle prigioni israeliane.

I giornalisti hanno partecipato a un sit-in di solidarietà, organizzato dal Gruppo del Giornalista Palestinese, e tenutosi davanti alla Torre di Ash-Shawwa e al-Husari nella città di Gaza, per esprimere solidarietà ai loro colleghi, rinchiusi da giorni nelle carceri dell’ANP, e per sottolineare il dissenso nei confronti della politica di persecuzione ai danni dei giornalisti in Cisgiordania. 

Da parte sua, il giornalista Mohammad Yassin, segretario del Gruppo del Giornalista Palestinese, ha confermato il rifiuto e la condanna alle aggressioni contro i giornalisti e i mezzi di comunicazione per mano della forze di sicurezza dell’ANP, aggressioni che, secondo Yassin, sono diventate una politica programmata per nascondere al mondo la vera situazione locale. Il segretario si è poi appellato alle organizzazioni dei diritti umani e agli uomini "più influenti del pianeta", chiedendo loro di intervenire per liberare i corrispondenti di al-Aqsa. 

Dall’altra parte, Fathi Hammad, direttore della rete d’informazione al-Aqsa, ha invitato il presidente Mahmud Abbas e il capo del suo governo, Salaam Fayyad, a fermare la persecuzione dei giornalisti e dei mezzi di informazione, a non ostacolare più il loro lavoro e a permettere ai giornali “Palestina” e “ar-Risalah” di essere stampati e pubblicati. 

Khalil Abu Shammalah, direttore dell’Associazione per i diritti umani ad-Damir, ha condannato l’arresto dei due giornalisti e ha chiesto al presidente Mahmud Abbas di intervenire affinché siano liberati e di garantire che nessun altro venga preso di mira dai servizi di sicurezza. Abu Shammalah ha inoltre espresso indignazione per le continue violazioni dei diritti dei giornalisti in Cisgiordania giudicando "vergognoso" l’arresto dei due corrispondenti, "specialmente in un’epoca in cui ai giornalisti vengono conferiti riconoscimenti d’importanza mondiale". E ha aggiunto che "un giornalista che venga ucciso o ferito o mutilato dalle forze di occupazione merita un premio, e non l’arresto o l’umiliazione".

Ha poi confermato che le organizzazioni dei diritti umani si oppongono con forza a questi abusi, e ha precisato che la sua organizzazione continuerà a sostenere qualsiasi giornalista subisca un torto in qualunque area del Territorio Palestinese.

 

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