Alcune di queste difficoltà che l’ospedale al-Nasser sta affrontando e che minacciano di chiuderlo, includono la sua incapacità di fornire servizi di pulizia nelle sue sezioni, medicinali vitali ai pazienti e stipendi per i medici.
Questa tragica situazione ha sollevato timori tra i pazienti e i cittadini sulla loro propria sicurezza e li ha fatti sentire molto a disagio per lo stato miserabile in cui si è trasformata questa struttura; tuttavia, i suoi team medici ed amministrativi stanno lottando per fare tutto il possibile per adempiere ai loro doveri verso i pazienti.
L’ospedale fornisce i suoi servizi medici a più di mezzo milione di persone delle città di Khan Younis e Rafah, ma molte delle sue sezioni ora non possono operare normalmente dopo che diverse attrezzature mediche sono mal-funzionanti e importanti forniture mediche e farmaci si sono esauriti, per non menzionare la spazzatura e il problema della pulizia.
832 addetti alle pulizie che lavorano in diverse strutture sanitarie governative, incluso l’ospedale al-Nasser, hanno avviato uno sciopero domenica scorsa per richiedere i loro stipendi.
Una donna palestinese, che ha visitato l’ospedale di recente insieme alla figlia incinta, si è lamentata per la presenza di rifiuti e di macchie di sangue nel reparto maternità dell’ospedale. “Quello che sta succedendo è inaccettabile. Mia figlia è venuta per ricevere cure, non per morire”, ha affermato.
Ha anche denunciato il governo per aver evitato di assumersi le responsabilità nei confronti di Gaza, la cui popolazione soffre di una terribile crisi umanitaria. “Perché ci trattano così? Siamo stanchi ed incapaci di sopportare una simile cosa”.
Ha invitato il premier palestinese Rami al-Hamdallah ed il suo ministro della Sanità a visitare gli ospedali di Gaza e a vedere da vicino le condizioni catastrofiche al loro interno.
Traduzione per InfoPal di Bushra Al Said.