A luglio, 87 violazioni israeliane contro i luoghi sacri islamici

al-aqsa_compundRamallah–Quds Press. Un rapporto palestinese ha dichiarato che, nel mese di luglio, Israele ha commesso 87 violazioni a danno dei luoghi sacri dell’Islam in diverse zone dei Territori Occupati.

Il ministro delle opere pie (Waqf) e degli affari religiosi palestinese ha spiegato che sono state registrate incursioni giornaliere e preghiere nei luoghi sacri dell’Islam, oltre che un aumento degli appelli ebraici per la presa della moschea Al-Aqsa, nella parte occupata di Gerusalemme.

Il ministro palestinese Yusef Idees chiede al mondo arabo e islamico e alla comunità internazionale un’azione immediata, che ponga un limite agli attacchi quotidiani perpetrati dai coloni contro la parte occupata di Gerusalemme e contro i luoghi sacri.

Lunedì Idees ha rilasciato una dichiarazione alla stampa in cui ha detto che, in un pericoloso precedente, Israele ha condotto una piccola auto elettrica appartenente alla polizia israeliana nella moschea Al-Aqsa per garantire lo svolgimento delle incursioni dei coloni e delle loro ronde provocatorie.

Ha inoltre indicato che la polizia israeliana ha continuato ad inseguire e ad arrestare le guardie e della moschea Al-Aqsa, e ha concesso all’estremista che tentò di far saltare in aria la Cupola della Roccia nel 1982, di assalire la moschea.

In un contesto simile, Idees ha rivolto l’attenzione al fatto che le autorità israeliane hanno vietato per 47 volte ai minareti della moschea Al-Ibrahimi di fare il consueto richiamo alla preghiera, impedendo a coloro che avevano meno di 30 anni di entrarvi per pregare.

Inoltre ha spiegato che le violazioni israeliane hanno interessato anche i santuari musulmani situati a Kifl Hares, a nord della città di Salfit, con il pretesto di svolgere riti religiosi, e hanno incluso un attacco al cimitero adiacente al muro dell’Apartheid a Betlemme.

Infine ha aggiunto che Israele ha attaccato la terra appartenente al Waqf islamico, di eredità mamelucca, nell’area di Tel Rumeida nella città di Al-Khalil (Hebron), attraverso la costruzione di una scala e di un’infrastruttura per i lavori relativi alla realizzazione di un vasto parco nazionale per i coloni ebrei.

Traduzione per InfoPal di M.D.F.