Luglio, l’occupazione ha arrestato 35 gerosolimitani. Tra loro due minorenni e una donna

images_News_2012_06_03_iof-arrest_300_0Al-Quds (Gerusalemme)-InfoPal. Un centro gerosolimitano, attivo nel monitorare le violazioni dei coloni israeliani contro i cittadini e le proprietà palestinesi nella città occupata di Gerusalemme, ha registrato una serie di arresti contro i cittadini palestinesi, e diverse aggressioni compiute dai coloni estremisti contro la moschea di al-Aqsa e le proprietà dei gerosolimitani.

In un rapporto pubblicato mercoledì 7 agosto, il Centro informazioni di Wadi Hilwa e Silwan ha rivelato che le forze di occupazione hanno effettuato 35 arresti ai danni dei cittadini di Gerusalemme, compresi due minorenni e una donna. Ha aggiunto che nel mese luglio i coloni hanno proseguito i loro attacchi contro la moschea di al-Aqsa e le proprietà dei palestinesi.

Ha anche riferito che le violazioni israeliane contro al-Aqsa si sono intensificate nello scorso mese. Ha citato l’assalto contro la moschea, effettuato da decine di coloni in occasione dell’anniversario della cosiddetta “distruzione del Tempio”, oltre a diverse escursioni, accompagnate da riti religiosi, organizzate nei pressi delle sue porte esterne.

Il centro ha sottolineato che i coloni hanno proseguito i loro attacchi contro i gerosolimitani e le loro proprietà, rompendo i vetri di alcuni veicoli parcheggiati presso la porta di al-Asbat (delle Tribù o dei Leoni), e aggredendo alcuni giovani, durante la marcia organizzata per commemorare la “distruzione del Tempio”.

All’inizio di luglio, prosegue il rapporto, i coloni hanno cercato di impossessarsi di una casa e un appezzamento di terra situati nel quartiere di at-Tur, e hanno aggredito Sami Qaluni, di 53 anni, e Jamal Abu Stif, provocandoli ferite e contusioni.

Il centro ha richiamato l’attenzione sul fatto che i coloni hanno cercato di sequestrare un immobile, situato nell’area di al-‘Ain, a Silwan, di proprietà della famiglia Ruaidi. I proprietari sono rimasti sorpresi quando i coloni hanno presentato un ricorso alla Corte centrale, che in precedenza aveva confermato che l’immobile, di tre piani, abitato da 30 persone, è di loro legittima proprietà.