Luisa Morgantini: "Non basta che la UE inviti alla legalità mondiale. Deve fare anche qualcosa di concreto contro l'occupazione israeliana".

 

Luisa Morgantini, presidente della commissione per lo sviluppo al Parlamento europeo, ha confermato che il motivo per cui lei e la delegazione che l’ha accompagnata si trovano nelle terre palestinesi è far vedere a tutti che l’Europa non si comporta con palestinesi e israeliani in ugual modo. Durante la conferenza stampa nella sede di Ramtan, a Gaza, ha affermato: "Oggi noi siamo venuti per partecipare alle attività a favore della pace, unendoci a ex soldati israeliani ed ex combattenti palestinesi che si sono ritrovati per dire ‘No all’occupazione’". Ha chiarito che "non si tratta di un’azione di forza ma di uno sforzo comune per fermare l’occupazione. Quest’incontro è stato organizzato ad Anata, dove il muro dell’apartheid, illegale, divide la scuola in due parti. Questa delegazione è venuta per offrire solidarietà al popolo palestinese, e per far vedere qual è il nostro punto di vista, e cioè che questo muro deve essere abbattuto su decisione del tribunale internazionale".
La Morgantini ha aggiunto che lei e i suoi collaboratori sono andati in Palestina per incontrare i rappresentanti palestinesi a nome di Mahmoud Abbas, eletto democraticamente dal popolo palestinese, e i parlamentari – tutti, senza distinzione -, e per chiedere ai politici di realizzare il desiderio di democrazia del popolo palestinese. "Noi vogliamo uno stato che separi la religione dalla politica – ha spiegato -. Noi riconosciamo che la comunità internazionale e il Parlamento europeo hanno la grande responsabilità di fermare la confisca dei territori palestinesi, le uccisioni mirate, gli arresti di oltre 9 mila palestinesi. Bisogna esercitare pressioni per applicare tutte le normative internazionali che chiedono pace e giustizia sulla base pre-guerra del giugno ’67, e Gerusalemme come capitale in comune fra palestinesi e israeliani". Ha chiarito che non è sufficiente che l’Unione Europea richieda il rispetto della legalità solo al governo palestinese, ma deve fare passi concreti per eliminare l’occupazione e portare la pace anche contro la volontà di Israele in accordo con tutte le risoluzioni che non ha mai accettato. Ha anche assicurato che l’Unione Europea non lascerà morire i palestinesi, e che gli aiuti continueranno. "La nostra responsabilità – ha infatti sottolineato l’europarlamentare – è quella di fare pressioni sull’UE affinché non lasci da solo il popolo palestinese". E ha spiegato che non si tratta solo del cibo, ma anche di libertà e dignità, richiesta da molti palestinesi, fra cui tantissimi bambini. La Morgantini ha poi accennato a un’organizzazione israeliana, "Bush Shalom", che si è rivolta all’Unione Europea perché chieda l’abolizione dell’assedio al popolo palestinese, e perché non venga punito per la sua scelta democratica.
Chris David, presidente del gruppo dei liberali dell’UE, ha chiesto che l’Unione riveda la decisione di sospendere gli aiuti e che si instauri un dialogo su questo argomento. Rivolgendosi a Hamas, inoltre, ha domandato di ricercare le soluzioni ai problemi più che porre l’attenzione sugli stessi, e ha aggiunto che "se il nuovo governo è disponibile a trattare con Israele sulla base dei confini del ’67, vuol anche dire che deve riconoscere lo stato ebraico. E che è possibile risalire alle cause dello scontro attraverso vie di pace e ottenere giustizia accordandosi con gli israeliani e l’Europa". David ha sottolineato che "è importante rendere giustizia ai palestinesi abolendo l’occupazione", che il nuovo governo israeliano "sta lavorando solo per se stesso", che così è "impossibile creare lo stato palestinese" e che "è necessario che l’Unione Europea forzi Israele ad accettare la legge internazionale e a discutere sui confini del 7 giugno 1967".
L’europarlamentare danese responsabile della commissione per i rapporti con la Palestina ha assicurato a sua volta che è importante discutere immediatamente con Israele e con l’OLP alla luce dell’assedio all’attuale governo palestinese.

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