
Parigi – WAFA. L’UNESCO ha invitato Israele ad astenersi da qualsiasi azione che possa danneggiare il sito archeologico di Sebastia, sottolineando la responsabilità collettiva di proteggere gli eccezionali valori storici e culturali del sito per le generazioni presenti e future.
Dopo essere stata informata dei progetti di costruzione e sviluppo in corso, nonché delle attività archeologiche svolte dal ministero dei Beni e delle attività culturali israeliano presso il sito, l’UNESCO ha sottolineato che tutti questi lavori devono essere conformi al diritto internazionale e realizzati con il consenso e la cooperazione di tutte le parti interessate, in conformità con la Raccomandazione del 1956 sui principi internazionali relativi agli scavi archeologici e con i principi delle pertinenti convenzioni UNESCO.
A sua volta, Ali Abu Zuhri, membro del Comitato Esecutivo dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) e Presidente del Comitato Nazionale per il Patrimonio materiale e immateriale, ha accolto con favore la posizione dell’UNESCO, sottolineando che si tratta di un passo importante nella giusta direzione per la protezione del patrimonio culturale palestinese, soprattutto alla luce delle crescenti minacce che gravano sul sito di Sebastia. Ha inoltre espresso il suo apprezzamento per la volontà dell’UNESCO di continuare il coordinamento e adottare le misure necessarie nell’ambito del suo mandato.
Ha osservato che la posizione dell’UNESCO è costruttiva e incoraggia l’adozione di misure concrete, tra cui l’invio di una missione di monitoraggio urgente sul sito per valutare le minacce imminenti e rafforzare la cooperazione con le autorità palestinesi competenti, in linea con il mandato dell’organizzazione e gli obblighi internazionali.
Abu Zuhri ha sottolineato la necessità che il comitato continui a collaborare strettamente con l’UNESCO per garantire la protezione del sito di Sebastia e di tutti i siti culturali minacciati, ribadendo il costante impegno dello Stato di Palestina a preservare il patrimonio come parte integrante dell’identità nazionale e della memoria collettiva del popolo palestinese.
Ha condannato le attività unilaterali di scavo e sviluppo condotte dall’Autorità Israeliana per le Antichità nei Territori occupati, senza il consenso della potenza occupante e in totale violazione del diritto internazionale e delle pertinenti risoluzioni UNESCO. Ha sottolineato che tali attività costituiscono una flagrante violazione degli obblighi della potenza occupante e rappresentano una minaccia diretta all’identità e alla natura storica del sito.
Sebastia, presente nella lista provvisoria dello Stato di Palestina dal 2012, è un sito di profondo significato culturale, che riflette la successione delle civiltà in Palestina. È un sito culturale protetto da diversi strumenti giuridici internazionali, in particolare dalla Convenzione dell’Aja del 1954 per la protezione dei beni culturali in caso di conflitto armato, dal suo Secondo Protocollo del 1999 e dalla Convenzione sul Patrimonio Mondiale del 1972.