Nazareth – PIC. L’UNESCO dovrebbe votare oggi un progetto israelo-giordano che classifica la moschea santa di al-Aqsa come luogo di culto islamico.
La risoluzione è stata sottoposta ai 21 membri del comitato che viene convocato per la sua quarantesima sessione. Il testo invita al ritorno della moschea di al-Aqsa alla sua condizione storica, quella esistente prima della guerra del 1967.
Nel documento dell’ONU, Israele è menzionata a più riprese come «potenza occupante», oltre ad essere accusata di provocare danni al sito, eseguire perquisizioni illegali e impedire il Waqf giordano, che amministra il sito, per procedere a lavori di riparazione o restauro.
Il progetto revisionato dovrebbe essere molto simile alla risoluzione di aprile che ha criticato Israele per “perquisizioni e lavori” a Gerusalemme occupata e che ha esortato a sospendere l’aggressione e le misure illegali contro la libertà di culto e l’accesso dei musulmani al loro sito sacro.
La risoluzione accusa anche Israele di «sistemare false tombe ebree nei cimiteri musulmani».
Ieri, in una lettera, il capo del ministero degli Affari esteri di Israele, Dore Gold, ha criticato l’UNESCO per l’adozione di un progetto di risoluzione che ignora deliberatamente il legame storico tra ebrei e Gerusalemme.
Questa adozione da parte dell’UNESCO riguardo le pratiche archeologiche è fuori luogo ed ipocrita, secondo Gold.
La lettera è stata invitata a 16 dei 21 membri del comitato, compresa la Turchia, esortandoli a “opporsi a questo sforzo di falsificare la storia”.
Sono stati rilasciati anche rapporti sugli sforzi massicci mostrati da Israele per far annullare qualsiasi intenzione da parte dell’UNESCO di approvare il progetto di risoluzione.
Traduzione di Giovanna Vallone