L’UNHRC condanna l’Israele: un’analisi

L’UNHRC condanna l’Israele. Di Mazin Qumsiyeh.

Importanti sviluppi sia locali che internazionali stanno accadendo. Violando la carta dell’ONU, l’Israele ha attaccato la Siria e questa volontà sembra destinata a provocare una guerra. In aggiunta, l’Israele non si è presentato a una revisione obbligatoria sui diritti umani davanti il Consiglio dei diritti Umani dell’ONU. Tutti i 193 paesi membri delle Nazioni Unite sono tenuti a presentare tale revisione ogni quattro anni, e i diplomatici del Consiglio temono che se il paese la passerà liscia ciò potrebbe minare il processo. Israele è stato il primo paese a fare ciò nella storia del Consiglio, stabilendo un precedente molto pericoloso. Il consiglio dell’ UNHRC ha nominato una commissione indipendente che ha appena terminato uno studio di mesi. La relazione di 154 pagine è intitolata “Rapporto della missione d’inchiesta internazionale indipendente per indagare sulle implicazioni degli insediamenti israeliani nei confronti dei diritti civili, politici, economici, sociali e culturali del popolo palestinese in tutto il territorio palestinese occupato, compresa Gerusalemme est”. Secondo la legge internazionale, si conclude che gli stabilimenti coloniali israeliani nelle zone occupate nel 1967 potrebbero essere criticati aspramente in quanto considerati crimini di guerra.

La Commissione guidata da un giudice francese ha anche dichiarato che tutti gli insediamenti (compresa Gerusalemme est) sono illegali e che i leader israeliani potrebbero essere chiamati a rispondere per violazione del diritto internazionale. Tutto ciò che è necessario è un dettaglio tecnico: per i palestinesi quello di aderire allo statuto di Roma e portare il caso dinanzi al Tribunale penale internazionale. Rimane da vedere se la leadership palestinese prenderà seriamente la questione o continuerà a mentirci (dopo tutto, ci è stato detto che il motivo dell’aggiornamento dello status palestinese all’Onu da organizzazione-osservatore a paese non-membro è quello di unirsi alle Nazioni Unite e di denunciare Israele). Ma questa non è la prima volta che ci mentono. Negli ultimi anni ci è stato detto che l’accordo di riconciliazione con Hamas sarebbe stato attuato (presto o in determinate date) e tutte le date sono scadute senza alcuna esecuzione. L’ultimo è stato quando i leader di Fatah ci avevano detto che il governo provvisorio sarebbe stato nominato prima della fine di questo mese (gennaio). Beh, anche questo è passato. Rimaniamo intrappolati in quella cloaca che sono gli accordi di Oslo, che sono scaduti da tempo (1998) e che Israele ha nel frattempo comunque violato nel periodo presunto di 5 anni (1993-1998). Nel frattempo questa rimane l’occupazione più redditizia della storia con 10-20 miliardi di entrate che Israele ottiene dall’occupazione della Cisgiordania e Gaza (non contando gli insediamenti!) La palla è ora nel campo dell’Olp anche se l’organizzazioneavrebbe bisogno di ricrearsi per rappresentare il popolo palestinese, piuttosto che l’élite. Di seguito sono elencate alcune cose su cui vale la pena riflettere, compreso l’elenco di menzogne e falsi miti israeliani!) 

Il report della commissione ONU è qui:

vedi inoltre qui 

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Il regalo dell’altroPerché non voglio lasciare la Palestina/Israele da LYNDA BURSTEIN BRAYER

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Traduzione per InfoPal a cura di Miranda Follador