“Le circostanze esatte della loro morte sono sotto indagine”, ha spiegato sabato l’UNICEF in una dichiarazione. “Dall’inizio dell’anno sono 4 i bambini uccisi palestinesi”.
“Si tratta di un altro duro monito sulla notevole violenza che i bambini palestinesi continuano a sopportare. In occasione dei 30 anni dalla Convenzione sui diritti dell’infanzia, ricordiamo che è essenziale rispettare i diritti fondamentali dei bambini”, ha dichiarato l’UNICEF.
“È tempo che la violenza contro i minori finisca. Per anni, i bambini nello Stato della Palestina e in Israele hanno sofferto non solo fisicamente, ma hanno anche sopportato emotivamente il peso”, ha detto l’organizzazione delle Nazioni Unite.
“I bambini sono bambini. Devono essere protetti in ogni momento. I bambini non dovrebbero mai essere un bersaglio. Né dovrebbero essere esposti ad alcuna forma di violenza”.
In relazione alla Grande Marcia del Ritorno a Gaza, il Centro per i diritti umani Al Mezan ha evidenziato come, venerdì 8 febbraio 2019, i soldati israeliani abbiano fatto uso eccessivo della forza, uccidendo due ragazzini e ferendo altri 104 manifestanti, tra cui 43 bambini, cinque donne e un paramedico – 22 con munizioni letali e 48 con gas lacrimogeni. Un manifestante è stato gravemente ferito.
Al Mezan ha aggiunto che, dall’inizio delle proteste, il 30 marzo 2018, 265 palestinesi sono stati uccisi nella Striscia di Gaza -188 durante le proteste, tra cui 38 bambini, due donne, due giornalisti, tre paramedici e otto persone con disabilità, incluso un bambino, e gli altri sono deceduti in seguito per le ferite. 14.378 persone sono state ferite, tra cui 3.058 bambini, 630 donne, 171 paramedici e 149 giornalisti. Tra i feriti, 7.635 sono stati colpiti da proiettili letali, tra cui 1.426 bambini e 152 donne. Le forze israeliane continuano a trattenere le salme di 11 vittime, compresi tre minorenni.