Nel messaggio di domenica 1° giugno, indirizzato alla rappresentante, le organizzazioni hanno sottolineato il carattere ad oltranza dello sciopero della fame, eseguito da oltre 125 detenuti amministrativi (senza imputazione e processo) palestinesi da più di cinque mesi. Le ONG esigono l’intervento immediato e dimostrano che la maggior parte dei prigionieri non mangia da oltre 40 giorni.
Il messaggio avverte che la salute dei detenuti è critica e un mancato intervento non farà che peggiorare le ripercussioni negative sulle loro vite e la loro salute. Tra i prigionieri in sciopero della fame, la missiva attira l’attenzione anche sui sei deputati del consiglio legislativo palestinese, trattenuti in detenzione amministrativa, e indica che la maggioranza dei detenuti ha rifiutato di assumere vitamine.
Traduzione di Cecilia Bianchi