Ma’an. La polizia israeliana ha costituito l’unità “Meghon”, o “Unità informativa dei confini del Naqab” (Negev), responsabile, lo scorso anno, dell’80 % delle attività di sequestro e contrasto al contrabbando di hashish, portate avanti in tutto il territorio israeliano, e del 56 % di quelle relative al contrabbando di eroina.
Ottenendo l’arresto di sei gruppi dediti al contrabbando, l’unità ha conquistato il primo posto nelle azioni di contrasto alle attività di traffico di droga che avvengono al confine con la Giordania e con l’Egitto, stando a quanto riportato dal numero speciale di “Mussaf Shabbat” e dal supplemento del sabato del quotidiano israeliano “Maariv”.
Prima ancora di oltrepassare i confini con Israele, il prezzo dell’eroina raggiunge i 40.000-60.000 shekel, per poi raddoppiare, in seguito al taglio con altre sostanze, una volta arrivata a destinazione. Il prezzo al chilogrammo – afferma l’unità speciale- può salire così fino a 1.250.000 shekel, e l’aumento dei prezzi è inarrestabile.
Quanto all’hashish e alla cocaina, i prezzi sono triplicati, conseguenza dell’efficacia delle operazioni anti-contrabbando.
I contabbandieri pagano ciascun “corriere” 1000 dolari per ogni kg. di cocaina che riesce ad oltrepassare i confini giordani, ma oggi, vista la pericolosità della faccenda, ne arrivano a pagare ben 6000.
I membri di questa unità si definiscono “i prosciugatori nazionali”, o “polizia prosciugatrice”, in riferimento ai loro risultati nell’inaridire le fonti della droga, e nel contrastare grosse attività di contrabbando, creando così uno stato di siccità nel mercato degli stupefacenti ed un folle aumento dei prezzi.
L’unità fu costituita cinque anni e mezzo fa, dopo essere stata, fino all’anno scorso, una sezione dell’unità “Mimar al-Naqab”.
Ma un anno fa, in seguito ai cambiamenti in atto presso il confine con l’Egitto, l’unità fu separata e resa indipendente ed autonoma, dando così ai suoi membri la responsabilità di operare presso il confine egiziano, dopo che la sua attività era stata limitata a quello giordano.
Traduzione di Salvatore Michele Di Carlo