MEMO. Martedì sera, la pagina Facebook dell’Università israeliana di Tel Aviv è stata violata da attivisti che l’hanno usata per rivendicare i diritti del popolo palestinese. Un messaggio pubblicato sulla pagina dei social media dell’istituto recitava “Palestina libera”, insieme a immagini di bandiere palestinesi e un link su YouTube alla canzone “My Blood is Palestinian” del cantante palestinese Mohammed Assaf.
Tel Aviv University comes out in support of Palestinian liberation 😂 pic.twitter.com/wqf1CiiM3S
— Remi Kanazi (@Remroum) February 16, 2021
I messaggi sono stati rimossi una volta scoperto l’hackeraggio.
L’università era stata aspramente criticata per aver firmato, settimane fa, un accordo di scambio di studenti con l’Università di Ariel, situata nell’insediamento di Ariel, nella Cisgiordania occupata. Secondo i termini dell’accordo, gli studenti di Medicina dell’insediamento illegale possono essere collocati in ospedali affiliati all’Università di Tel Aviv per la loro pratica clinica.
In una lettera inviata all’amministrazione universitaria all’inizio di gennaio, Academia for Equality, un’organizzazione che include 600 accademici in Israele che lavorano per promuovere la democratizzazione, l’uguaglianza e l’accesso all’istruzione superiore per tutte le comunità che vivono in Israele, ha dichiarato: “La cooperazione con tale istituto obbliga i docenti e gli studenti dell’università di Tel Aviv a sostenere gli insediamenti e l’occupazione e li costringe ad adottare una posizione politica a cui alcuni [docenti e studenti] si oppongono fortemente”.