L’UNRWA condanna il bombardamento della scuola “nella maniera più risoluta”

Gaza-Maan. Mercoledì 30 luglio l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi ha condannato l’attacco israeliano a una delle sue scuole, che nelle ore precedenti era stata utilizzata per ospitare le migliaia di sfollati di Gaza.

“Ieri notte i bambini stavano dormendo sul pavimento, vicino ai loro genitori, in una delle nostre scuole a Gaza designate per dare rifugio agli sfollati”, ha dichiarato il Commissario Generale dell’UNRWA.

“La prima ricognizione prova che sia stata l’artiglieria israeliana a colpire la nostra scuola, dove 3300 persone avevano trovato rifugio. Crediamo che l’area sia stata colpita almeno tre volte”, si legge nella dichiarazione.

“Le coordinate precise della Scuola Elementare per bambine di Jabaliya, insieme al fatto che stesse ospitando migliaia di sfollati, erano state comunicate alle forze armate israeliane in 17 diverse occasioni, proprio per assicurarne la protezione”.

La dichiarazione continua sottolineando che si tratta della sesta volta che un rifugio dell’UNRWA viene colpito nel corso dell’offensiva israeliana su Gaza.

Il portavoce dell’UNRWA, Chris Gunness, ha scritto in un tweet: “L’UNRWA condanna nella maniera più risoluta questa grave violazione delle leggi internazionali da parte dell’esercito israeliano”.

Il ministero della Salute di Gaza aveva riportato in precedenza che 16 persone erano rimaste uccise nel bombardamento israeliano di una scuola delle Nazioni Unite nel campo di Jabaliya. Il ministero ha poi fatto appello all’UNRWA affinché condannasse immediatamente l’attacco.

Una portavoce dell’esercito israeliano ha poi riferito all’agenzia Ma’an che, secondo il rapporto iniziale, dalle vicinanze della scuola erano partiti colpi di mortaio sparati dai militanti palestinesi contro i soldati israeliani.

L’esercito israeliano ha risposto al fuoco colpendone “il punto d’origine”, ha affermato la portavoce.

E ha aggiunto: “Stiamo ancora analizzando l’episodio”.

Oltre 200 mila persone, circa un abitante di Gaza su otto, sono state costrette a lasciare le loro case in seguito agli attacchi.

Traduzione di Stefania Dell’Anna