L’UNRWA conferma l’uccisione di 12 membri del suo staff durante gli attacchi a Gaza

Gaza. Il vice-direttore degli Affari dell’UNRWA nella Striscia di Gaza ha confermato che 12 membri del personale dell’agenzia sono stati uccisi nei bombardamenti israeliani sul territorio assediato.

“Sono molto addolorata nel confermare che 12 colleghi dell’UNRWA sono stati uccisi dal 7 ottobre nella Striscia di Gaza”, ha dichiarato Jennifer Austin. “Si tratta di cinque insegnanti di scuole UNRWA, un ginecologo, un ingegnere, un consulente psicologico e tre membri del personale di supporto”.

Alcuni sono stati uccisi nelle loro case con le loro famiglie”, ha aggiunto. L’UNRWA piange questa perdita ed è in lutto con i nostri colleghi e le famiglie”.

“Il personale delle Nazioni Unite ed i civili devono essere protetti in ogni momento del conflitto. Chiediamo che i combattimenti cessino per evitare la perdita di altre vite civili”.

L’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente fornisce servizi essenziali ai rifugiati palestinesi in tutto il Medio Oriente, compresa la Striscia di Gaza. L’agenzia ha pubblicato mercoledì pomeriggi un aggiornamento sulla situazione a Gaza dopo l’inizio del bombardamento del territorio da parte di Israele.

Quasi 218.600 sfollati interni stanno trovando rifugio in 92 scuole dell’UNRWA in tutte le aree della Striscia di Gaza. Il numero di sfollati interni nei rifugi d’emergenza dell’UNRWA continua ad aumentare quotidianamente a causa dei continui attacchi aerei e dei bombardamenti delle forze israeliane. Molte altre persone sono sfollate nelle scuole governative ed in altri edifici. In totale, almeno 340 mila palestinesi erano sfollati nella Striscia di Gaza alle 16:00 ora locale di martedì.

L’agenzia ha sottolineato che oltre 5.300 persone stanno rispondendo all’emergenza in circostanze estremamente difficili. Molte strade sono state distrutte o sono diventate inaccessibili a causa dei detriti ed i continui attacchi aerei stanno limitando gli spostamenti.

I rifugi sono sovraffollati e la disponibilità di cibo, beni non alimentari e acqua potabile è limitata. Nei rifugi di emergenza dell’UNRWA e in tutta la Striscia di Gaza si profila una crisi idrica a causa dei danni alle infrastrutture, della mancanza di elettricità necessaria per far funzionare le pompe e gli impianti di desalinizzazione e della limitata disponibilità di acqua sul mercato locale. Le scorte d’acqua non possono essere rifornite a causa del blocco totale della Striscia di Gaza da parte delle autorità israeliane. Non è possibile introdurre carburante ed i fornitori d’acqua israeliani non possono più consegnare acqua a Gaza. È stata istituita una task force per l’emergenza idrica per esplorare soluzioni per la fornitura di acqua potabile nei rifugi e oltre, in coordinamento con l’UNICEF e l’OCHA.

Non c’è accesso umanitario per cibo o altre forniture essenziali. Tuttavia, in coordinamento con il Programma alimentare mondiale (PAM), è stato distribuito pane agli sfollati nei rifugi. L’UNRWA sta distribuendo anche altri generi alimentari alle famiglie sfollate.

Martedì un centro sanitario dell’UNRWA a Gaza è stato colpito da attacchi aerei, portando a 21 il numero totale di installazioni colpite dal conflitto dal 7 ottobre.
Solo otto (su 22) centri sanitari dell’UNRWA nella Striscia di Gaza erano in grado di fornire servizi di assistenza sanitaria primaria martedì mattina. Le scorte di farmaci dell’agenzia non sono per ora interessate da carenze. Tuttavia, un centro sanitario dell’UNRWA a Jabaliya, nel nord della Striscia di Gaza, potrebbe esaurire le medicine nei prossimi 14 giorni.

Le riserve di gasolio per il funzionamento dei centri sanitari stanno diminuendo in modo critico e si esauriranno entro le prossime due settimane, a meno che non siano disponibili con urgenza. Inoltre, se le scorte di gasolio non verranno rifornite entro mercoledì, secondo l’UNRWA, c’è un alto rischio che almeno due dei centri sanitari dell’agenzia debbano chiudere.

La raccolta dei rifiuti solidi e il trasferimento in discarica sono ripresi per garantire un ambiente sicuro nei campi profughi e ridurre i rischi per la salute. Continua il trasferimento dei rifiuti solidi dai rifugi di emergenza alle discariche.

I pozzi d’acqua a Jabaliya, Khan Younis e Rafah sono funzionanti con circa 10 mila metri cubi pompati da nove pozzi. Continua la fornitura di acqua potabile tramite autobotti a diversi rifugi di emergenza designati nell’area di Khan Younis.
Quasi mezzo milione di persone (112 mila famiglie) non hanno potuto ricevere le loro razioni alimentari trimestrali da quando i centri di distribuzione dell’UNRWA hanno chiuso, il 7 ottobre.

Con l’aumento del numero di scuole che ospitano gli sfollati interni, si stanno distribuendo servizi igienici e docce mobili laddove non sono disponibili negli edifici. L’UNRWA ha distribuito materassi, stuoie, coperte e taniche nei rifugi di emergenza designati. Le persone con esigenze specifiche hanno la priorità, poiché la quantità disponibile non è sufficiente a coprire tutte le necessità.

Un centro sanitario dell’UNRWA nella città di Gaza e tre camion parcheggiati fuori dal centro sono stati colpiti da danni collaterali a causa di un attacco aereo israeliano che ha preso di mira un edificio nelle vicinanze.

(Fonti: MEMO e Quds Press).

Traduzione per InfoPal di F.L.