L’UNRWA respinge le richieste di smantellamento USA

Imemc. Il direttore dell’Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l’Occupazione per i Rifugiati Palestinesi (UNRWA) ha respinto una richiesta degli USA di smantellare l’agenzia, affermando che non la si può incolpare per lo stallo nei cosiddetti “sforzi di pace”.

“Respingo senza riserve il resoconto che suggerisce che, in qualche modo, l’UNRWA è da biasimare per  la continua protezione dei rifugiati palestinesi, per il loro numero e bisogni crescenti”, ha detto il commissario generale dell’UNRWA, Pierre Krähenbuhl, nella conferenza stampa di giovedì nella città di Gaza.

I suoi commenti sono giunti in risposta a una domanda su quanto Jason Greenblatt, rappresentante speciale per i negoziati internazionali del presidente degli USA Donald Trump, aveva provocatoriamente affermato il giorno prima, sostenendo che l’agenzia aveva fatto il suo corso e non era più necessaria.

Mercoledì Greenblatt si è rivolto al Consiglio di sicurezza dell’ONU sostenendo che l’UNRWA era stato un “cerotto” e che era giunto il momento di delegare i servizi assicurati dall’agenzia per i rifugiati ai Paesi che ospitano i profughi arabo-palestinesi.

“Il modello UNRWA ha fallito con il popolo palestinese”, ha aggiunto, secondo quanto riportato da agenzie.

L’UNRWA fu istituito originariamente nel 1949, per occuparsi di centinaia di migliaia di Palestinesi sfollati durante la guerra arabo-israeliana del 1948 in Medio Oriente, principalmente fornendo loro aiuti umanitari.

Inizialmente era  stata istituita come agenzia temporanea, ma ha continuato a fornire sostegno ai rifugiati palestinesi durante sei  decenni.

Attualmente sostiene oltre cinque milioni di Palestinesi nella Striscia di Gaza assediata, nella Cisgiordania occupata, in Giordania, in Siria e in Libano, fornendo loro assistenza sanitaria, istruzione e servizi sociali con finanziamenti di donatori internazionali.

La maggior parte di loro sono discendenti dei circa 700.000 Palestinesi che furono cacciati dalle loro case o fuggiti dalla guerra del 1948 che portò alla creazione di Israele.

L’anno scorso, tuttavia, Washington ha tagliato la sua donazione annuale di 300 milioni di dollari all’agenzia dell’ONU, sostenendo che era imperfetta dal momento che l’amministrazione Trump preme con il lavoro sul suo cosiddetto piano di pace.

Gli USA hanno accusato l’UNRWA di ampliare la definizione di rifugiato in modo da includere tutti i discendenti dei rifugiati, indipendentemente dal fatto che avessero preso la cittadinanza in un altro Paese.

“Il fatto che l’UNRWA esista ancora oggi è un esempio del fallimento delle parti e della comunità internazionale per risolvere politicamente la questione – e non si può distogliere l’attenzione da un’organizzazione umanitaria”, ha detto il capo dell’UNRWA giovedì.

L’agenzia dell’ONU ospiterà una conferenza il 25 giugno in cui si prevede che i donatori internazionali si impegneranno a fornire un sostegno finanziario.

Gli sviluppi giungono mentre la Casa Bianca organizza un vertice economico nella capitale del Bahrain, Manama, il 25 e il 26 giugno, durante il quale si terrà la prima parte del “piano di pace” di Trump, condotto  da suo genero Jared Kushner.

L’amministrazione Trump ha detto che il suo piano segreto richiede un compromesso da entrambe le parti.

Il piano è stato respinto dalle autorità palestinesi ancor prima di essere svelato. Il ministro per lo Sviluppo Sociale della Palestina, Ahmed Majdalani, ha anche detto, all’inizio di questa settimana, che i Palestinesi non parteciperanno alla conferenza economica di Manama.

Le relazioni tra l’Autorità palestinese e gli USA hanno subito un calo senza precedenti dalla fine del 2017, quando Washington ha riconosciuto Gerusalemme-al-Quds come “capitale” di Israele.

Da allora, i Palestinesi hanno mostrato scarso interesse a discutere di un piano che, secondo le loro previsioni, non sarà all’altezza delle loro richieste fondamentali.

L’Autorità Palestinese, guidata dal presidente Mahmoud Abbas, sta affrontando forti tagli agli aiuti. Da quando ha mantenuto le distanze dai Palestinesi, la Casa Bianca ha tagliato centinaia di milioni di dollari alle organizzazioni umanitarie.

I Palestinesi vogliono che la Cisgiordania faccia parte di un futuro stato indipendente con Gerusalemme est-al-Quds come capitale, ma Israele insiste nel mantenere l’occupazione dei Territori Palestinesi.

Trump ha ripetutamente definito il suo piano “l’affare del secolo”, che per coincidenza è il titolo di una commedia del 1983 con un gruppo di sfortunati trafficanti d’armi che competono per vendere un’arma, detta il Peacemaker, a un dittatore sudamericano.

Traduzione per InfoPal di Edy Meroli