L’uomo ucciso a Nablus era un commerciante e non era armato: la famiglia smentisce Tsahal

odehI familiari del palestinese ucciso lunedì dalle forze israeliane hanno negato e fortemente condannato le dichiarazioni dell’esercito di occupazione, secondo cui l’uomo sarebbe stato armato e avrebbe tentato di sparare a un soldato.

La vittima, ‘Ala Mohammad Odeh, 30 anni, era un commerciante, sposato e padre di due bambini. E’ stato colpito e ucciso al check-point di Zaatara, nel sud di Nablus.

La famiglia ha affermato che Odeh si era recato al posto di blocco per ricevere una fornitura di cellulari per il suo negozio e aveva deciso di attraversare il check-point a piedi per risparmiare tempo, in quanto c’era molta coda.

Egli aveva quindi chiesto al tassista che lo trasportava di aspettare al posto di blocco, e che lui avrebbe cercato di attraversare a piedi, secondo quanto ha riportato l’agenzia Ma’an.

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E’ consuetudine da parte dell’esercito israeliano, a ogni nuovo assassinio di palestinesi, inventare menzogne che accusano le vittime e giustificano i crimini dei soldati.