Madre palestinese ricoverata dopo il rapimento dei due figli da parte dei soldati israeliani

Imemc. Una donna palestinese della città di Ya’bad, a ovest della città di Jenin, nella Cisgiordania settentrionale, è stata portata d’urgenza in ospedale, giovedì mattina, dopo che i soldati israeliani hanno invaso la sua casa e rapito due dei suoi figli, tra i quali un bambino.

La Palestinian Prisoners’ Society (PPS) ha riferito che i soldati hanno preso d’assalto e saccheggiato una casa in città, prima di rapire Mo’tasem Ribhi Asfour, 19 anni, e suo fratello Khaled, 13 anni.

I soldati hanno perquisito con violenza la proprietà prima di rapire i due fratelli, causando una grave crisi di panico alla madre, che è stata portata di corsa in un ospedale di Jenin da medici palestinesi.

Bisogna ricordare che Khaled era già stato rapito dai soldati diversi giorni fa e rilasciato poco dopo, prima che i soldati tornassero nuovamente per lui e suo fratello, mercoledì scorso.

La donna è anche la moglie di un prigioniero politico palestinese, detenuto da Israele, Ribhi Asfour.

L’esercito israeliano ha intensificato le invasioni e le violente perquisizioni delle abitazioni, oltre ai rapimenti di molti palestinesi, compresi bambini e donne, nella città, dopo che un soldato, identificato come Amit Ben Ygal, 21 anni, è stato ucciso il 12 maggio 2020 durante un’invasione prima dell’alba a Ya’bad.

Il 13 maggio scorso i soldati israeliani hanno ucciso un ragazzino palestinese, Zeid Fadel Qaisiyya, 15 anni, sparandogli un proiettile in testa, durante un’invasione del quartiere Zeid, nel campo profughi di al-Fawwar, a sud-ovest di Hebron, nella Cisgiordania meridionale.

Traduzione per InfoPal di Chiara Parisi