In un aggiornamento sulle sue condizioni mediche, la specialista in medicina di famiglia del PHRI, e volontaria, Lena Qassem, ha affermato, dopo averlo visitato nel fine settimana nell’ospedale di Israele dove è attualmente detenuto, che “nonostante al-Akhras sia totalmente cosciente e lucido, fa sempre più fatica a mantenere la concentrazione e soffre di brevi stati confusionali, durante la giornata. Continua a perdere peso, soffre di capogiri e non riesce a mantenere l’equilibrio. Non è in grado di stare in piedi, camminare o girarsi nel letto”.
Qassem ha inoltre aggiunto che al-Akhras soffre di atrofia muscolare e la sua vista e udito stanno gradualmente peggiorando.
“Al-Akhras beve esclusivamente acqua, e rifiuta zucchero, sale e vitamine. Si rifiuta, inoltre, di sottoporsi a qualsiasi esame di monitoraggio, inclusi quelli per controllare i segni vitali, l’ECG e gli esami del sangue”, ha affermato la dottoressa. Rifiutare di sottoporsi ad esami e di ricevere cure mediche, è un fenomeno tipico di chi decide di iniziare uno sciopero della fame.
“Considerando le sue condizioni di salute, dovrebbe essere lui stesso a voler interrompere il digiuno, ricominciando a mangiare gradualmente e sotto supervisione medica. Così facendo dovrebbe impiegare alcuni mesi per riprendersi completamente. Ci vorrà del tempo perché riacquisti la salute – se mai riuscirà a riacquistarla – e perché i suoi organi riprendano a funzionare a pieno ritmo”, ha concluso Qassem.
Traduzione per InfoPal di Sara Origgio