Da http://www.aljazeera.net/NR/exeres/C5C18E29-F25B-4246-B971-A85F41BFB63D.htm
Majzara (Massacro) … è il nome dato dal padre, Sufian Abdelqader Ahmed, alla sua bambina mai nata. E’ il feto ucciso a metà del nono mese di gravidenza dentro l’utero della mamma.
La bimba è stata costretta a uscire dal grembo della madre, che ora si trova in rianimazione, a causa dei frammenti di un missile israeliano. La donna non sa ancora cosa è successo.
Il padre di Majzara ha raccontato che i frammenti del missile delle forze di occupazione non le hanno dato il tempo – due settimane – di vedere la luce del sole. "Quando ho visto mia moglie sdraiata per terra, in una pozza di sangue – ha spiegato – e i corpi di mio suocero e di mia suocera a pezzi, e quando sono andato in ospedale a prendere la bambina per seppellirla, mi sono tornate in mente tutte quelle immagini insieme. Allora ho voluto chiamarla Majzara (Massacro) affinché il mondo ricordi la brutalità dei crimini israeliani contro il popolo palestinese".
E ha proseguito: "Attraverso questo nome voglio far arrivare un messaggio al mondo libero: spiegare che loccupazione israeliana perseguita anche i feti dentro il grembo delle loro madri; colpisce i palestinesi piccoli e grandi".
Il missile è stato lanciato da un aereo da combattimento nel pomeriggio di mercoledì 21 giugno, e ha distrutto la casa di Ahmed. I frammenti si sono sparsi nelle stanze colpendo sua moglie Shaimaa, 20 anni, in tutto il corpo, penetrandole nella pancia e ferendo la testa, la bocca e la mano della sua bimba – cosa che ha costretto i medici a praticare il cesareo per farla uscire dal grembo della madre, ferita in modo molto grave.
Vittime
Majzara non è stata lunica vittima del massacro. Numerosi bambini sono stati colpiti: Farah Wahba, 2 anni, suo fratello Khaled, 1 anno, Ahmad Ahmad, 1 anno, Widad Erbeia, 7 anni.
Il missile è piombato nella casa della famiglia Ahmad un attimo prima che iniziasse il pranzo per festeggiare l’ospite, il giornalista, ammazzato anche lui, Zakaria Ahmad, arrivato dall’Arabia Saudita in visita alla sua famiglia dopo più di cinque anni di assenza. Sono stati feriti anche il fratello, le due sorelle e la madre.
E’ stato colpito anche il figlio di suo fratello, Ahmad, 20 anni, spezzandogli il corpo prima che potesse uscire dal bagno per unirsi ai commensali.
La famiglia Ahmad era fuggita dal paese dorigine, Barbarah, nel 1948, dopo gli orribili massacri commessi dalle bande sioniste contro i palestinesi dei villaggi limitrofi.