Mali: 90% di popolazione musulmana. Oro, uranio e sale maggiori fonti di ricchezza

InfoPal/Quds Press. Fino agli anni Sessanta del secolo scorso, il Mali era conosciuto con il nome Repubblica del Sudan; nel 1960, quest’ultima, insieme al Senegal ottennero l’indipendenza dalla Francia con il nome di Federazione del Mali. Pochi mesi dopo, il  Senegal si separò e la Repubblica sudanese divenne l’odierno Stato del Mali.

Il Mali, senza sbocco sul mare, è situato in Africa occidentale, confina con l’Algeria a nord, il Niger ad est, il Burkina Faso e Costa d’Avorio a sud, la Guinea a sud-ovest, il Senegal e la Mauritania ad ovest.

Nonostante le sue poche risorse economiche, il Mali è rimasto politicamente stabile per anni, fino alla caduta del regime del colonnello Muammar Gheddafi nel 2011, quando le armi iniziarono a diffondersi nel paese seminando caos e confusione, e improvvisamente, il tranquillo paese dell’Africa occidentale, si è guadagnato i titoli dei notiziari di tutto il mondo.

Secondo gli studiosi di storia moderna del Mali, la maggior parte dei suoi abitanti sono musulmani, circa il 90%. Nel 1991 cadde il regime dittatoriale e fu formato un governo di transizione, per poi svolgere le prime elezioni democratiche nelle quali vinse Alpha Oumar Konaré, poi rieletto nel 1997. Durante il suo mandato, Konaré apportò delle riforme politiche ed economiche, e lottò contro la corruzione. Nel 2002 venne eletto democraticamente il suo successore Amadou Toumani Touré, rovesciato da un colpo di stato il 21 marzo del 2012, per aver fallito nella guerra contro i Tuareg e non essere riuscito a porre fine alle attività dei gruppi islamici, e gli uomini pesantemente armati, che combattevano per conto del regime di Muammar Gheddafi, nel nord del paese.

Il Mali, la cui capitale è Bamako, si estende su una superficie di un milione e 240 mila chilometri quadrati, e ha una popolazione di 14,5 milioni di persone. Il Mali è costituito da otto regioni; il suo confine settentrionale raggiunge in profondità il Sahara, mentre la regione meridionale, in cui vive la maggior parte della popolazione, è attraversata dai fiumi Niger e Senegal. L’economia del Paese gira intorno all’agricoltura e alla pesca, con presenza di alcune risorse naturali, come l’oro, l’uranio e il sale.

Demograficamente, il Mali si divide in tre regioni, ciascuna guidata da una tribù; a causa della sua vicinanza con l’Algeria e la Mauritania, almeno 300 mila dei suoi abitanti sono di etnia araba, mentre berberi e Tuareg rappresentano un quarto della popolazione e vivono in prossimità del Sahara, nelle aree di Timbuktu, Kidal e Gao; i Bambara, invece, rappresentano un terzo della popolazione e vivono a Bamako, Sikasso, Ségou ed il resto delle regioni.

La maggior parte della popolazione del Mali è composta da indigeni africani; il gruppo etnico più diffuso è composto dai Fulani e i loro parenti, i Tukolor; il secondo gruppo è composto dai Mandinga, divisi in tre gruppi secondari: Bambara, Malinke e Sarakollé; poi altri gruppi, come gli Songhai, i Voltaici e i Dogone. I bianchi rappresentano il 5% della popolazione totale, e sono composti da europei, francesi, arabi, in particolare maghrebini e Tuareg.

La lingua ufficiale del Mali è il francese, tuttavia, più di 40 lingue africane sono ampiamente utilizzate dai diversi gruppi etnici. Circa l’80% della popolazione del Mali è in grado di comunicare in lingua Bambara, considerata una lingua franca, specialmente in commercio e nella vita quotidiana.