Gaza-PIC. Martedì, la rete di ONG -organizzazioni non governative – palestinesi ha pubblicato un rapporto sulla grave carenza di medicinali e forniture mediche per le ONG che lavorano nel settore sanitario nella Striscia di Gaza e le implicazioni sui loro interventi e sulle risposte ai bisogni dei pazienti e di altri gruppi.
Il rapporto afferma che le ONG sanitarie nella Striscia di Gaza lavorano sotto un embargo paralizzante imposto da Israele dal 2006, e soffrono di una grave mancanza di forniture mediche. Sottolinea che la crisi è peggiorata in seguito al lancio della Grande Marcia del Ritorno.
L’alto numero di feriti e la mancanza di forniture hanno causato un grave deterioramento della situazione.
Il documento mostra i risultati di un sondaggio preparato dalla Rete delle ONG palestinesi nell’agosto 2019 nella Striscia di Gaza, che comprende otto organizzazioni nel settore sanitario, sulla carenza di medicinali e materiali di consumo sanitari ed il suo impatto su gruppi specifici.
Viene evidenziato che il 40% dei medicinali è ormai esaurito nei negozi, mentre il 45% finirà tra tre mesi. Per quanto riguarda i materiali di consumo sanitari, il deficit totale è del 55%.
La rete di organizzazioni ha chiesto un’azione seria per revocare l’embargo israeliano sulla Striscia di Gaza e per consentire l’ingresso di tutte le medicine e forniture sanitarie nell’enclave costiera il più presto possibile.
Ha inoltre chiesto di facilitare il movimento dei pazienti, in particolare di coloro che necessitano di cure all’estero, e di fornire sostegno economico alle istituzioni sanitarie di Gaza, in modo che possano mettere in atto il loro ruolo nell’offrire i servizi sanitari necessari ai palestinesi che vivono nell’area costiera.
Traduzione per InfoPal di F.H.L.