Manifestazione anti-Muro a Bil’in: due feriti.

 
Ramallah – Infopal. I residenti di Bil‘in e gli attivisti internazionali si sono riuniti ieri nel villaggio per la protesta settimanale del venerdì contro il Muro, mentre soldati israeliani in veicoli corazzati si sono ammassati davanti al cancello del muro in questione, meta dei manifestanti non-violenti.

Questi ultimi, giunti alzando striscioni e chiedendo l’accesso ai campi agricoli tagliati fuori dal territorio del villaggio, sono stati accolti con gas lacrimogeni e bombe suono: un tentativo per impedire loro di arrivare al cancello.

Due palestinesi, Ashraf e Khamis Abu Rahma, colpiti dagli oggetti lanciati dai militari, hanno riportato ferite. Decine di altri manifestanti hanno sofferto per il propagarsi del gas mentre tentavano di raggiungere l’obiettivo.

Quando il Muro di separazione fu costruito a ovest del villaggio, sottrasse con il suo percorso migliaia di dunum [ovvero centinaia di ettari, ndR] di terreno coltivabile appartenente a Bil‘in. Nella struttura fu posizionato un cancello per permettere ai contadini – dotati di permesso – di accedere alle terre. Inizialmente, a questo scopo, il cancello era aperto due volte al giorno, alle 5 del mattino e alle 5 del pomeriggio. I palestinesi eressero una capanna al di là della barriera, nel tentativo di mantenere la loro presenza sulla terra, ma i coloni la distrussero più volte. Ogni venerdì, i dimostranti cercano di avvicinarsi al cancello per riottenere l’accesso ai campi, sottoposti così ad una confisca de facto.

Come se ciò non bastasse, negli ultimi mesi le truppe israeliane hanno effettuato incursioni nel villaggio quasi ogni notte, saccheggiando le case e terrorizzando i bambini, in cerca degli organizzatori della protesta. Diversi uomini sono già stati arrestati.

 

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