Manifestazione contro basi Usa a Vicenza e in Italia.

VICENZA (Reuters) – Decine di migliaia di persone hanno manifestato pacificamente a Vicenza, nonostante i timori di violenze della vigilia, in una protesta contro l’allargamento della base Usa in città, che ha diviso il centrosinistra.

Tra 50 e 60mila sono stati i partecipanti al corteo secondo la questura, mentre gli organizzatori parlano di oltre 100mila persone.

Il corteo, aperto dai militanti del "Presidio permanente" contro la nuova base, che esibivano uno striscione con la scritta, "Il futuro è nelle nostre mani, giunta Hullweck (Enrico, sindaco di Vicenza, ndr), governo Prodi resisteremo un minuto in più", ha sfilato in un’atmosfera serena, con molte famiglie, innumerevoli bandiere della pace ed alcuni partecipanti in costume da Carnevale.

Dall’area dei centri sociali sono partiti slogan duri contro il governo.

"Chiudiamo le basi del terrorismo Usa, libertà per i compagni", diceva uno dei loro striscioni.

"LA BASE STRAVOLGEREBBE IL TERRITORIO"

"Quello della base di Vicenza non è un problema con gli americani . Noi siamo conto la guerra, inoltre questa base stravolgerebbe il territorio locale", ha detto a Reuters Gabriele Francescotto, 30 anni informatico di Trento, uno dei manifestanti.

"Che sia una base americana ha poca importanza. E’ importante che il nostro Paese cede un pezzo del territorio ad un Paese straniero e che da questa base partano aerei bombardieri diretti in Paesi in guerra", ha detto Nadia Monacelli, 43 anni ricercatrice universitaria di Parma, anche lei in corteo.

In una città in cui la presenza della polizia è stata consistente ma discreta — per un accordo con gli organizzatori, le forze dell’ordine in tenuta antisommossa non sono state dispiegate lungo il corteo, ma hanno presidiato il centro storico pronte a intervenire — c’è anche chi non condivide la protesta.

"Si fa la guerra agli americani e non alla base. A Vicenza ci sono già tre basi ma nessuno protesta. Sono favorevole alla base perché fa girare molti soldi in città", dice un tassista che preferisce restare anonimo.

Dopo un percorso di circa sei chilometri, il corteo è sfociato in un grande raduno, di fronte ad un palco sul quale si è esibito anche il premio Nobel Dario Fo.

"La ragione fondamentale (del mio sostegno alla protesta) è per evitare di subire l’impatto devastante dal punto di vista ambientale di una base, indipendentemente dal fatto che sia americana o italiana", aveva detto a Reuters Fo, alla vigilia della manifestazione.

"Una cosa di queste dimensioni sfascerebbe l’equilibrio della città".

UN CASO POLITICO

Nelle ultime ore si erano moltiplicati gli appelli, affinché la manifestazione si svolgesse pacificamente, l’ultimo dei quali lanciato stamattina dal premier Romano Prodi.

La scorsa settimana l’ambasciata degli Stati Uniti ha invitato i cittadini statunitensi a non recarsi a Vicenza in vista della manifestazione.

Ai timori di disordini si erano aggiunte le preoccupazioni per gli arresti di presunti neobrigatisti rossi tra Lombardia e Veneto.

La dimostrazione ha creato tensioni all’interno della maggioranza di centrosinistra, con l’ala radicale decisa ad opporsi alla decisione del premier Romano Prodi di consentire l’allargamento della base americana "Ederle", mentre i riformisti l’hanno appoggiata.

A livello locale, però, diversi esponenti di Ds e Margherita stanno dalla parte dei manifestanti.

"Chiedo di ascoltare le ragioni del movimento, ho fiducia che si troverà una soluzione alternativa. Da questa manifestazione mi auguro un confronto diretto tra il movimento e il governo", ha detto il segretario di Rifondazione comunista (Prc), Franco Giordano, entrando oggi nel corteo.

Prodi ha intimato ai rappresentanti del governo di non scendere in piazza contro l’esecutivo di cui fanno parte e il suo altolà è stato apparentemente rispettato.

Se i sottosegretari del governo Prodi non hanno sfilato per le vie di Vicenza, in piazza è sceso, oltre a Giordano, il segretario del Pdci, Oliviero Diliberto.

L’allargamento della base di Vicenza – autorizzato dalla giunta di centrodestra del Comune e dal governo – prevede una spesa di 500 milioni di dollari (oltre 380 milioni di euro). La nuova "Ederle 2" dovrebbe essere operativa a partire dal 2010 e dovrebbe ospitare la 173esima brigata aviotrasportata.

All’inizio di febbraio il Senato ha approvato un ordine del giorno dell’opposizione di centrodestra che dava ragione al governo sulla vicenda della base, mentre l’odg dei senatori della maggioranza si limitava a "prendere atto" delle scelte effettuate dall’esecutivo, mostrando l’esistenza di crepe al suo interno.

Sara Rossi

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