Manifestazione nonviolenta a Bil’in: 3 feriti, incluso un giornalista.

Ramallah. Nel corso delle proteste contro il Muro e le colonie israeliane, in corso a Bil’in, nella Cisgiordania centrale, tre abitanti palestinesi sono stati feriti, mentre sono decine gli intossicati dai gas lacrimogeni lanciati dall'esercito di occupazione.

Come ormai accade da cinque anni, gli abitanti di Bil’in, insieme ai loro sostenitori che provengono sia da Israele che dall’estero, organizzano settimanalmente delle proteste nei pressi del Muro, dove staziona un’unità militare israeliana.

In occasione dell’ultima dimostrazione, Iyad Burnat, capo del comitato popolare, ha inviato un messaggio al presidente degli Usa, Obama, e a quello egiziano Mubarak affinché cessino di sostenere i “muri dell’apartheid” e riprendano i “colloqui di pace”. Egli ha anche denunciato la ditta irlandese C.R.H. per il suo continuo sostegno alla costruzione del Muro israeliano.

I militari israeliani hanno prontamente chiuso il passaggio attraverso il Muro con un filo spinato elettrico, e quando i manifestanti hanno tentato di raggiungere le terre confiscate al di là del Muro, gli israeliani gli hanno sparato addosso gas lacrimogeni e proiettili di gomma.

Il giornalista Abbas Al-Momani e Rateb Abu Rahmah, membro del Comitato Popolare, sono così stati entrambi colpiti in testa dai bossoli contenenti i gas lacrimogeni. Anche Edo Medix, un attivista israeliano, è stato ferito.

La cittadina di Bil’in è soggetta a quotidiani raid militari israeliani, che prendono di mira le abitazioni degli attivisti locali e quelle delle famiglie che ospitano gli attivisti che vengono da fuori.

 

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