Manifestazione nonviolenta di Bi’lin: 5 feriti e 2 arrestati.

Come ogni venerdì, a Bil’in, una cittadina nei pressi di Ramallah, si è svolta ieri una manifestazione nonviolenta contro il Muro dell’Apartheid che separa terreni, case, famiglie palestinesi. Alla protesta partecipano cittadini, gruppi di pacifisti israeliani e delegazioni internazionali. Come consueto, i militari israeliani hanno attaccato il corteo lanciando lacrimogeni, bombe sonore, e ferendo un ragazzetto.

Secondo quanto dichiarato dall’International Solidarity Movement (ISM), il ragazzino, Ibrahim Ghazi Beit-Ilo, 14 anni, residente a Bil’in, è stato colpito da proiettili nella parte superiore del corpo e ora si trova nell’ospedale di Ramallah.

Inoltre, 2 pacifisti israeliani sono stati arrestati, 4 altre persone sono state ferite da proiettili, da frammenti di bombe sonore e fili elettrici. I soldati hanno picchiato numerosi manifestanti con bastoni.

Il corteo ha marciato dietro alle autorità cittadine dalla moschea di Bil’in al Muro, dove li aspettavano una ventina di soldati israeliani in assetto di guerra. 

Il villaggio di Bilin ha perso più del 50% delle proprie terre agricole a causa del Muro dell’Apartheid, espropriate illegalmente dal governo israeliano.

La scusa ufficiale per la confisca è quella della "sicurezza", paravento di tante attiviltà illegali israeliane, in realtà, tuttavia, è stato scoperto che personaggi corrotti dell’esercito israeliano hanno facilitato il trasferimento delle terre di Bilin alla società patrimoniale miliardaria russa che fa capo al Lubavitcher Hassidim. Le terre di Bil’in appartengono ora illecitamente alla colonia illegale di Modin Elit.

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