Manifestazioni e scontri in piazza Tahrir al Cairo

Egypt Independent/al-Masry al-Yowm. Venerdì 12 ottobre, la piazza Tahrir del Cairo ha ospitato diverse manifestazioni di protesta, ciascuna dalle quali aveva il proprio obiettivo.

Il “Giorno del Giudizio” era il nome della manifestazione organizzata da attivisti di sinistra per protestare contro la performance del governo di Mursi e l’Assemblea costituente. Gli islamisti, dal canto loro hanno organizzato una protesta contro l’assoluzione, avvenuta mercoledì 10 ottobre, di 24 funzionari dell’ex regime di Mubarak. 

Le differenze politiche tra i gruppi di manifestanti hanno causato dei tafferugli nell’arco della giornata. 

Nel pomeriggio di venerdì, Mohammed Shawky, responsabile dell’ospedale pubblico di Mounira ha dichiarato che il suo ospedale aveva ricevuto un manifestante ferito durante gli scontri in piazza Tahrir. 

Mohammed Attiya, 22 anni, ha riportato una contusione e una ferita alla testa dopo essere stato colpito dal lancio di pietre, ha dichiarato il responsabile dell’ospedale.

Shawky ha aggiunto che Attiya è stato dimesso dall’ospedale dopo che i medici del pronto soccorso si sono assicurati delle sue stabili condizioni. 

Nel primo pomeriggio di venerdì, alla moschea di al-Istiqama di Giza sono scoppiati degli scontri tra i giovani della Fratellanza Musulmana da un lato, e i membri del partito della Costituzione e la Corrente popolare dall’altra, quando dei manifestanti pro-Mursi hanno scandito slogan per interrompere i canti dei manifestanti anti-Mursi. 

I manifestanti anti-Fratellanza hanno scandito lo slogan del tipo: “Abbasso la guida suprema”, accusando il leader della Fratellanza di tradire la rivoluzione. I giovani dei FM hanno risposto cantando: “Abbiamo fatto destituire il pubblico ministero, andate a vedere cosa potete fare con la magistratura”, chiamando i loro rivali “traditori e spie”. E hanno alzato le scarpe in faccia ai loro avversari, scatenando dei tafferugli poi interrotti da altri manifestanti. 

Una marcia guidata dal partito della Costituzione e la Corrente popolare, insieme al Movimento 6 aprile, è partita dalla moschea dirigendosi in piazza Tahrir, e centinaia di studenti dell’Università del Cairo si sono uniti lungo il percorso. 

Nello stesso tempo, un’altra marcia a partiva dal quartiere Dokki di Giza in direzione di piazza Tahrir, unendo i membri del Movimento dei giovani del 6 aprile, l’Associazione nazionale per il cambiamento e altre forze politiche. 

I manifestanti hanno scandito slogan contro il Progetto di rinascimento di Mursi, definendolo falso. 

“Oh, Mubarak ora puoi riposare, Mursi continuerà il tuo percorso” e “Pane, libertà, e lo scioglimento dell’Assemblea Costituente,” erano gli slogan scanditi. 

Minori scontri tra i manifestanti si erano verificati all’inizio della giornata. 

I membri dei gruppi socialisti rivoluzionari hanno cercato di impedire l’ingresso dei sostenitori della Fratellanza, che scandivano slogan pro-Mursi, in piazza Tahrir attraverso la via Mohamed Mahmoud. I due gruppi si sono lanciati delle pietre a vicenda, fino a quando altri manifestanti non li hanno separati. 

Una folla di membri della Fratellanza si sono assemblati all’ingresso di piazza Tahrir, da parte della via Mohammed Mahmoud e, a loro volta, hanno impedito agli avversari di tornare in piazza. 

Durante il suo sermone di venerdì, Mazhar Shahin, imam della moschea di Omar Makram, ha invitato ad interrompere gli scontri in corso tra manifestanti pro e anti-Mursi.

Sempre nel pomeriggio di venerdì, il canale televisivo satellitare al- Jazeera Mubasher Misr ha mostrato dei manifestanti intenti a smontare un palco allestito nella piazza che, secondo loro, appartiene al partito della Corrente popolare, fondato recentemente dall’ex candidato presidenziale Hamdeen Sabbahi. Si è trattato del secondo attacco contro il palco nell’arco della stessa giornata. 

Uno dei vandali, parlando al canale televisivo ha giustificato l’attacco dicendo che la gente sul palco gridava slogan anti-Mursi, nonostante le proteste di oggi avrebbero dovuto essere contro le assoluzioni degli imputati nel caso “Battaglia dei Cammelli”. 

Dal primo pomeriggio, centinaia di membri della Fratellanza Musulmana, provenienti da tutta la nazione, si sono riversati in piazza Tahrir. Gli autobus e i microbus partiti da diversi governatorati egiziani si erano disposti in fila nei pressi della piazza, mentre i giovani della Fratellanza facevano la guardia ai suoi ingressi. Al termine della preghiera del venerdì, una marcia ha preso il via dalla moschea di Omar Makram in direzione della piazza. 

I manifestanti hanno scandito slogan come: “O facciamo valere i loro diritti o moriremo come loro”, “Vendetta, vendetta, i nostri fratelli sono stati uccisi”, e “Ditelo, non abbiate paura, il procuratore generale deve andarsene”. 

Essi hanno inoltre sollevato degli striscioni con su scritto: “Dov’è la Shari’a, dov’è la religione?” e “Dove sono i diritti dei martiri?”. 

I manifestanti anti-Mursì hanno iniziato a riunirsi in piazza Tahrir intorno alle 9 del mattino di venerdì. 

Degli striscioni anti Fratellanza Musulmana, che riportavano le richieste dei manifestanti, sono stati appesi in mezzo alla piazza, e i venditori ambulanti avevano iniziato a riunirsi, ma il traffico non è stato interrotto. 

Membri del partito al-Wafd hanno sollevato uno striscione con la scritta: “La gente vuole un’Assemblea Costituente che appartiene alla rivoluzione, una costituzione rivoluzionaria. L’Egitto è per tutti, la maggioranza cambierà, mentre la costituzione resterà. Vogliamo un’assemblea costituente che rappresenti tutti i segmenti della nazione”. 

Altri striscioni riportavano: “I successi di Mursi: spazzatura accumulata, elemosina chiesta al FMI (Fondo Monetario Internazionale) e agli Stati Uniti, assoluzione di tutti gli assassini dei rivoluzionari, forze armate, polizia e istituzioni statali controllate dalla Fratellanza Musulmana… Tu (Mursi) sei il presidente solo del tuo gruppo”. 

Un palco è stato eretto davanti agli uffici del dipartimento del turismo, e sono stati distribuiti dei manifesti che indicavano gli obiettivi delle manifestazione “Giorno del Giudizio”. Mohamed Arnab, segretario generale del comitato dei giovani del partito al-Wafd, ha dichiarato che il presidente doveva riflettere sulla volontà della rivoluzione, invece i risultati dei suoi primi 100 giorni di governo sono stati vergognosi. “Siamo sul punto di riprodurre il regime di Mubarak”, ha aggiunto. 

Il palco era stato eretto dal Movimento giovanile di Mahrousa, la Coalizione delle forze rivoluzionarie, il partito della Dignità, la corrente dei giovani del partito al-Wafd, i socialisti Rivoluzionari, il Fronte nazionale per il cambiamento pacifico, la seconda rivoluzione della rabbia e il partito della Conferenza popolare, ha dichiarato Arnab. 

Le manifestazioni tenute nella capitale egiziana e in tutti i governatorati sono state organizzate per protestare contro l’assoluzione, avvenuta mercoledì 10 ottobre, di tutti gli imputati nel caso della “Battaglia dei cammelli”, la nuova costituzione in corso di elaborazione da parte dell’Assemblea Costituente, e i fallimenti del presidente Mohammed Mursi nei suoi primi 100 giorni di governo. 

Lo scorso settembre, l’Unione della gioventù rivoluzionaria era stata la prima forza politica a lanciare un appello per protestare contro l’operato di Mursi nei suoi primi 100 giorni. Inoltre, essa ha invitato a protestare per chiedere lo scioglimento e la riforma dell’Assemblea Costituente, e la giustizia per i manifestanti morti o feriti, durante e dopo la rivoluzione del gennaio 2011. 

In poco tempo l’appello dell’Unione aveva ottenuto il sostegno dell’Associazione nazionale per il cambiamento, il partito della Costituzione, partito Social democratico egiziano e il partito Nazionale unionista progressista (al-Tagammu) e altri partiti ancora. 

I Fratelli Musulmani e il partito di ispirazione salafita, an-Nur, insieme al Fronte salafita, hanno aderito alla protesta organizzata per denunciare le assoluzioni del caso della “Battaglia dei Cammelli”. Il caso vedeva imputati degli ex funzionari del regime deposto del presidente Hosni Mubarak, con l’accusa di incitare a uccidere i manifestanti in piazza Tahrir, quando il 2 febbraio 2011, dei teppisti a bordo di cammelli e cavalli hanno attaccato i manifestanti, uccidendone decine. 

Anche gli ultras della squadra di calcio, al-Ahly, hanno dichiarato di voler organizzare una marcia di protesta, davanti al palazzo presidenziale di Heliopolis, per chiedere la sospensione di tutte le attività calcistiche in Egitto, fino a quando non sarà fatta giustizia per le vittime del massacro dello stadio di Port Said, avvenuto lo scorso febbraio. Essi hanno anche chiesto la destituzione di tutti i vertici corrotti dei campionati di calcio e delle federazioni egiziane. 

Kamal Khalil, leader di sinistra, ha dichiarato ad al-Masry al-Youm che la Fratellanza Musulmana si era riunita alla protesta contro la sentenza del caso “Battaglia dei Cammelli” per distogliere l’attenzione dalle proteste contro la nuova costituzione. 

“La Fratellanza Musulmana che domina la scena politica di oggi, è la stessa che chiedeva una riconciliazione con i simboli dell’ex regime, e ora vorrebbe anche vendetta?”, ha dichiarato Khalil. 

I manifestanti di venerdì hanno anche chiesto di fissare un salario minimo di 1.200 sterline egiziane (150 euro circa), e di invertire la decisione dell’amministrazione Mursi di porre fine ai sussidi governativi sui prodotti essenziali. Inoltre essi chiedevano di sradicare la corruzione dalle istituzioni statali e porre fine alla dipendenza del Paese da aiuti e prestiti esteri.