Manifestazioni in Cisgiordania contro i bombardamenti israeliani

Ramallah-Pic. Giovedì pomeriggio 15 novembre, file di giovani palestinesi sono riuscite a prendere d’assalto il più grande accampamento militare dell’esercito dell’occupazione nella città di Ramallah, prima di alzare le bandiere palestinesi.

Da fonti locali giunge voce che molti giovani hanno raggiunto il centro dell’accampamento delle forze d’occupazione nel paesino di Beit El, ad est di Ramallah; hanno alzato le bandiere palestinesi per denunciare l’attacco israeliano alla Striscia di Gaza facendo notare che l’esercito israeliano ha dichiarato lo stato di emergenza all’interno dell’accampamento, e ha chiuso le strade che portano ad esso.

Le fonti hanno rivelato che le forze d’occupazione israeliane hanno trasferito una certa quantità di armamenti militari dagli accampamenti vicini a Gerusalemme ad un luogo sconosciuto, in mezzo a previsioni sul peggioramento della situazione in Cisgiordania e l’attacco di una terza Intifada (rivolta) simile a quella di al-Aqsa, nel 2000.

Contemporaneamente, sempre giovedì pomeriggio, si sono verificati scontri tra centinaia di giovani e  soldati israeliani vicino alla prigione di Ofer, a sud della città di Ramallah, in segno di solidarietà con la Striscia di Gaza.

Fonti locali hanno riferito che centinaia di giovani che portavano bandiere palestinesi si sono scontrati con i soldati dell’occupazione nei pressi della prigione, dopo una marcia spontanea giunta al posto di controllo.

Giovedì, le forze nazionali e quelle islamiche di Ramallah e al-Bireh hanno organizzato un’occupazione in segno di solidarietà con la Striscia di Gaza nella rotatoria di Manara, al centro della città.

Decine di giovani, un certo numero di leader delle fazioni e alcuni membri di Hamas hanno partecipato alla protesta.

I manifestanti hanno fatto appello alle fazioni della Striscia di Gaza e della Cisgiordania, allo scopo di aumentare la resistenza contro l’occupazione israeliana in risposta all’attacco contro i palestinesi della Striscia.

Uno stato di rabbia prevale nelle strade palestinesi della Cisgiordania a seguito dell’uccisione di Ahmed Jabari da parte delle forze israeliane.

Le città di Ramallah e di al-Bireh sono state testimoni di molte manifestazioni che condannavano l’attacco israeliano.

Traduzione per InfoPal a cura di Rosario Liberto