Manifestazioni e scontri in Palestina: da giovedì 1632, tra feriti e asfissiati

Cisgiordania-Quds Press, PIC e MEMO. Secondo i dati ufficiali forniti dal ministero della Sanità Palestinese, da giovedì a domenica, le forze di occupazione israeliane hanno ucciso quattro palestinesi e feriti e asfissiati altri 1632, durante gli scontri scoppiati a seguito della controversa dichiarazione USA su Gerusalemme “capitale di Israele”

Il ministero della Salute ha reso noto che gli ospedali palestinesi in Cisgiordania hanno ricoverato 292 feriti provenienti da Cisgiordania, Gerusalemme e Striscia di Gaza occupata.

Ha spiegato che i feriti e gli asfissiati in Cisgiordania e a Gerusalemme sono saliti a 1327, 28 dei quali sono stati colpiti da munizioni letali e 305 da proiettili di metallo ricoperti di gomma.  962 sono i casi di asfissia da gas lacrimogeni.

Nella Striscia di Gaza, sono stati feriti 305 palestinesi, tra questi ci sono 184 casi di soffocamento.

Secondo quanto riportato da PIC, domenica  sono rimasti feriti 61 cittadini palestinesi.

La Mezzaluna Rossa palestinese ha dichiarato che le sue equipe hanno soccorso 58 feriti in 10 diverse zone della Cisgiordania e della Striscia di Gaza.

Diversi cittadini palestinesi sono stati feriti con proiettili di metallo rivestiti di gomma mentre protestavano al check-point di Huwara, a sud di Nablus. Altri feriti sono stati segnalati a al-Bireh, Hebron e Betlemme.

Decine di giovani e studenti dell’Università Tecnica della Palestina hanno marciato all’ingresso occidentale della città di Tulkarem e si sono scontrati con i soldati israeliani, che li hanno attaccati con proiettili di acciaio rivestiti di gomma e con gas lacrimogeni, causando numerosi feriti e casi di soffocamento.

Altri scontri sono esplosi nell’area di al-Sha’rawiya, sempre a Tulkarem, dove giovani hanno incendiato pneumatici e lanciato pietre contro i soldati.

14 palestinesi, tra cui due bambini, sono rimasti feriti dopo essere stati attaccati con proiettili letali e gas lacrimogeni nelle proteste scoppiate lungo la recinzione di confine tra la Striscia di Gaza e Israele.