“Non c’è ragione di essere felice oggi – è stato detto al detenuto che aveva sopportato 66 giorni di sciopero della fame contro la natura amministrativa della sua detenzione – amici e parenti sono sempre nel mirino di Israele, li seguiamo 24 ore su 24 e la lista di coloro da arrestare è lunga”, gli hanno cominicato agenti israeliani nell’ospedale del carcere di Ramla, dove è ricoverato ‘Adnan.
Questo episodio è stato riferito dal legale del detenuto palestinese.
E’ appena giunta la notizia di un ritardo di un’ora annunciato dagli israeliani nella liberazione di ‘Adnan.