Marcia settimanale di Nabi Saleh. Decine di palestinesi intossicati

Ramallah-Ma’an. Venerdì 24 maggio, decine di palestinesi sono rimasti intossicati durante la marcia settimanale di Nabi Saleh, quando le forze israeliane hanno represso la manifestazione organizzata contro l’occupazione e gli insediamenti, e per protestare contro la protratta chiusura di una delle principali strade del villaggio, bloccata con un cancello di ferro, eretto dall’esercito israeliano.

Al loro arrivo nei pressi del cancello, i manifestanti sono stati attaccati dai soldati israeliani, con gas lacrimogeno, proiettili di gomma e munizioni vive, oltre ai getti di acque reflue. Il bilancio è di decine di casi di soffocamento e danni a diverse case, colpite direttamente e in modo casuale. Di seguito, violenti scontri sono scoppiati tra i giovani palestinesi, che hanno lanciato pietre contro i soldati israeliani, in risposta ai continui attacchi contro il loro villaggio, mentre le forze di occupazione hanno imposto un cordone di sicurezza e dichiarato l’area di Nabi Saleh “zona militare chiusa”.

Dal canto suo, il movimento di resistenza popolare palestinese, Intifada, ha ribadito il proprio rifiuto di ogni forma di normalizzazione con l’occupazione, sottolineando che tutti i mercenari che hanno normalizzato i rapporti, “non riusciranno a minare la determinazione del popolo palestinese, e verranno affrontati dalla resistenza popolare”.