Marina israeliana attacca Oliva e sequestra un peschereccio palestinese

Pchr – Centro Palestinese per i Diritti Umani

Comunicato stampa

14 giugno 2012

Mercoledì 13 giugno 2012, la Marina israeliana ha attaccato Oliva, nave che monitora la situazione al largo delle coste di Gaza e ha trattenuto una barca da pesca nelle acque di Rafah, a sud della Striscia di Gaza, con a bordo due pescatori.

La Marina ha rilasciato la nave internazionale ma prima ha attaccato il suo equipaggio con droni d’acqua nel tentativo di farla affondare. Anche i due pescatori sono stati rilasciati dopo alcune ore di detenzione nel porto di Ashdod in Israele, ma hanno sequestrato il loro peschereccio.

Secondo le indagini condotte dal Centro palestinese per i Diritti Umani (Pchr), all’incirca intorno alle 07:20, ora locale di mercoledì scorso, la nave Olivia è salpata dal porto di Gaza dirigendosi ad ovest. L’equipaggio a bordo: Rosa Schiano, cittadina italiana; Rugaya Ezzedien, giornalista inglese e Salah Ammar al timone. Verso le 08:00, la nave si è avvicinata a poche centinaia di metri dai galleggianti che la Marina israeliana ha collocato nelle acque di Gaza per limitare l’area di pesca per i pescatori palestinesi, ai quali non è dato oltrepassare le tre miglia nautiche dalla costa.
La giornalista Ezzedien ha raccontato al Pchr che l’equipaggio della nave stava svolgendo le sue normali attività, e che si trovava a circa 1,5 miglia nautiche a sud di una cannoniere israeliana. In navigazione verso sud, a circa mezzo miglio nautico dalla barca da pesca palestinese, si sono uditi degli spari. Verso le 08:40, Ammar, al timone, ha visto la cannoniera israeliana procedere rapidamente nella loro direzione navigandovi attorno e aprendo iìcontro di essa i getti d’acqua.

L’equipaggio di Oliva ha chiesto alle truppe navali israeliane di fermare l’attacco, poiché non rappresentavano alcuna minaccia. Un soldato israeliano ha risposto in ebraico: “Silenzio!” Le truppe navali israeliane hanno costretto il capitano di Oliva a procedere verso l’estremo nord delle acque di Gaza, e poi gli hanno ordinato di fermarsi. Hanno costretto l’equipaggio a restare sulla parte anteriore dell’imbarcazione. Hanno informato i membri dell’equipaggio che sarebbero stati arrestati. Dopo le comunicazioni radio, le truppe navali israeliane hanno permesso alla barca di ripartire. Un soldato israeliano ha detto ad Ammar: “Questo è l’ultimo avvertimento. La prossima volta non sarò buono, e tu sai cosa intendo”. La nave Oliva è tornata indietro verso il porto di Gaza.

Mercoledì sera, la Marina israeliana aveva attaccato anche un peschereccio palestinese nelle acque di Rafah della Striscia di Gaza. Mohammed Aziz Bakr, 26 anni e Mahmoud Aziz Bakr, 28 anni, entrambi della città di Gaza, erano a bordo della barca che stava navigando a circa 2,5 miglia nautiche dalla costa. Le truppe navali israeliane hanno arrestato i due pescatori e hanno trainato il peschereccio verso il porto di Ashdod, in Israele. I due pescatori sono stati detenuti per diverse ore e sono stati interrogati. In seguito sono stati rilasciati, ma la loro imbarcazione rimane in custodia.

Questi ultimi sono parte di una serie di attacchi della Marina israeliana contro i pescatori palestinesi di Gaza. Le aggressioni sono notevolmente aumentate dall’inizio di quest’anno, da quando il Pchr ha documentato ben 54 attacchi israeliani, durante i quali 30 pescatori sono stati arrestati. Inoltre, 11 pescherecci sono stati sequestrati dalla Marina israeliana.

Oliva ha iniziato la propria missione il 20 aprile 2011, sotto la protezione del Servizio Civile di Pace spagnolo. Ha effettuato la prima missione di monitoraggio nella Striscia di Gaza l’8 giugno 2011. Questo progetto è finalizzato a monitorare e documentare gli attacchi israeliani contro i pescatori palestinesi, una violazione al diritto internazionale e annoverabile tra i più estesi crimini di guerra.

Pchr, l’Associazione di Pesca e di Sport Nautici, il Sindacato degli agricoltori e il Comitato di coordinamento della resistenza popolare partecipano a questo progetto, sponsorizzato da decine di organizzazioni locali e internazionali. La squadra di monitoraggio comprende attivisti della solidarietà internazionale provenienti da Italia, Svezia, Usa e Regno Unito.

Pchr condanna i continui attacchi da parte della Marina israeliana contro i pescherecci palestinesi e l’attacco contro Oliva. Pchr chiede alla comunità internazionale:

  • di intervenire per porre fine alle violazioni dei diritti umani internazionali da parte di Israele, in particolare della IV Convenzione di Ginevra, incluse le misure atte a prevenire  il lavoro dei pescatori palestinesi;
  • agire per fermare gli attacchi della Marina israeliana contro la nave Oliva, impegnata in una missione civile pacifica e mira – con strumenti assolutamente legali – ad assicurare ai pescatori palestinesi la possibilità di lavorare in condizioni sicure; e
  • costringere Israele a revocare immediatamente l’assedio illegale imposto sulla Striscia di Gaza e permettere ai pescatori palestinesi di lavorare in libertà.

Traduzione per InfoPal a cura di Giovanna Zagami