Marocco ospita Conferenza a sostegno dei detenuti palestinesi

Dima al-Lababidi, 17/1/2011

Shaykh Younes saluta la Conferenza a sostegno dei detenuti palestinesi e invita tutti a porre fine alle loro sofferenze

Fervono i preparativi per la Conferenza a sostegno dei detenuti ospitata dal Marocco domani 20 gennaio.

Oltre 300 partecipanti, provenienti dai Paesi arabi e dal resto del mondo, discuteranno un ventaglio di temi inerenti allo stato dei detenuti palestinesi all'interno delle prigioni di Israele.

Il presidente del comitato dei familiari dei detenuti della Striscia di Gaza ha salutato l'evento, ricordando l'importante Forum sui prigionieri svoltosi ad Algeri a dicembre scorso e facendo sapere che il gruppo che uscirà dal territorio palestinese assediato per partecipare alla conferenza in Marocco, sarà composto da ex detenuti palestinesi e da rappresentanti delle realtà locali che lavorano sulla questione e, più in generale, sui diritti umani.

Il successo di questa conferenza sarà commisurato alla capacità di promuovere altri eventi della stessa portata nel resto de Paesi arabi fino all'internazionalizzazione della questione dei detenuti e dei prigionieri palestinesi.

“Fiaccola della libertà” è stato il programma radiofonico dove Kouthar Younes, figlia dello Shaykh Sami Younes, prigioniero palestinese di 83 anni, ha letto la seguente lettera del padre:

Con la presente lettera, desidero esprimere la mia gratitudine a tutti coloro che hanno reso possibile questa conferenza, in difesa dei detenuti palestinesi, abbandonati al proprio destino, quello del buio della detenzione dietro le sbarre o in isolamento, privati dei diritti basilari, destinati ad una lenta morte, senza cibo, vestiario, cure o trattamenti medici. Per i diritti dei detenuti palestinesi, privati del diritto di vivere con i propri cari…noi però, non ci arrendiamo.

Sono detenuto da oltre 30 anni, periodo di sofferenze, di profondo dolore e di privazioni. Pur non essendo in grado di sapere quando arriverà, noi tutti crediamo fermamente che l'alba della libertà sia vicina.

Salutandovi, chiedo alla gente di coscienza di sostenerci per porre fine alle sofferenze che solo Dio e la pazienza mi aiutano ad affrontare“.

Sami Younes, detenuto palestinese dal carcere di Jilbo'. Palestina

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