Massima allerta in Cisgiordania e Gerusalemme per possibili scontri

An-Nasira (Nazareth) – Ma’an e InfoPal. Le forze dell’esercito e della polizia israeliana hanno alzato il livello di guardia in Cisgiordania e Gerusalemme, in seguito alle segnalazioni dei servizi di sicurezza che danno per probabile lo scoppio di violenti scontri e proteste contro il protrarsi della detenzione, nelle carceri israeliane, dei prigionieri palestinesi in sciopero della fame.

Venerdì 22 febbraio, la radio ebraica ha riferito, sul suo sito web, che le forze militari israeliane hanno dichiarato lo stato di massima allerta in tutta la Cisgiordania e nella città occupata di Gerusalemme, prevedendo dei disordini alla conclusione della preghiera del venerdì. Di fatto sono previste manifestazioni di massa, organizzate dalle fazione palestinesi, per sostenere i prigionieri in sciopero della fame nelle carceri israeliane da molti mesi.

A Gerusalemme, la presenza delle forze speciali, appartenenti al corpo di polizia, è stata rafforzata nei pressi della moschea di al-Aqsa e nei punti nevralgici, agli ingressi dei villaggi e dei quartieri palestinesi, a est della città

La questione di al-‘Issawi e di altri tre prigionieri in sciopero della fame è al centro di scontri, sempre più intensi, con le forze israeliane in tutta la Cisgiordania.

Giovedì 21 febbraio, un tribunale israeliano ha condannato, con effetto retroattivo, al-‘Issawi a otto mesi di carcere, per essersi allontanato da Gerusalemme, violando i termini del suo rilascio, avvenuto nel quadro dell’accordo di scambio di prigionieri del 2011. A questo punto,  al-‘Issawi dovrebbe uscire il 6 marzo prossimo, tuttavia, l’autorità giudiziaria militare israeliana sta tentando di annullare l’amnistia del detenuto palestinese, concessa per effetto dell’accordo di scambio, e costringerlo a scontare i 20 anni che restano della sua precedente condanna.

Parlando all’agenzia Reuters, Qaddoura Fares, presidente dell’Associazione dei prigionieri palestinesi, ha dichiarato: “La  decisione del giudice civile non cambia la situazione di Samer, e ciò non significa che egli sarà rilasciato a marzo”.

Una fonte della sicurezza israeliana ha riferito che lo stesso sciopero di protesta, proclamato da al-‘Issawi, ha violato i termini per il suo rilascio.

La fonte, che ha voluto mantenere l’anonimato, ha affermato: “Organizzare scioperi della fame rappresenta una chiara violazione dell’impegno, sottoscritto dalla leadership dei prigionieri, sia all’interno che al di fuori dalle carceri israeliane, nel maggio 2011”.