La Medical Relief Society chiede limmediata interruzione del sanguinoso assedio di Gaza
Palestinian Medical Relief Society (PMRS)
5 Dicembre 2007
Traduzione a cura della redazione di Infopal
A Gaza, delle persone stanno morendo. I pazienti muoiono nei loro letti dospedale perché vengono loro negati i permessi necessari a farsi ricoverare allestero per ottenere delle cure vitali. I pazienti che pure riescono ad ottenere tali permessi muoiono al passaggio di Erez perché lesercito israeliano nega loro luscita.
Si tratta sempre di morti evitabili. Si tratta di pazienti ai quali vengono diagnosticate condizioni critiche, e che sono in cerca di cure che salvino la loro vita. Si tratta di omicidi. Omicidi premeditati. Più di 29 palestinesi sono finora morti in questo modo. Altri 900 stanno ancora aspettando i permessi per lasciare la Striscia di Gaza.
Ma questa è solo la punta delliceberg, poiché la punizione collettiva scatenata contro il popolo palestinese arriva ben più in fondo: cibo, beni, medicine, rifornimenti medici, attrezzature fondamentali, materiali edili e, negli ultimi tempi, carburante ed elettricità. La chiusura dei passaggi da parte dellesercito israeliano e i nuovi tagli alle erogazioni di energia ordinati da Israele sono scelte terribilmente efficaci. Tutti i settori della vita quotidiana ne sono colpiti; tutta la popolazione è sotto attacco.
Gli ospedali dipendono dalle medicine e dai rifornimenti medici, la distribuzione idrica dipende dalle pompe che hanno a loro volta bisogno di carburante e di elettricità, gli impianti delle acque luride necessitano carburante e pezzi di ricambio indispensabili, fabbriche e cantieri dipendono dalle materie prime dimportazione, ma tutto ciò è irreperibile allinterno della Striscia di Gaza. Decine di migliaia dimpieghi sono stati cancellati, e limpoverito popolo di Gaza, che adesso compra il 79% di alimenti in meno rispetto al periodo precedente allassedio, è raggiunto soltanto dal 41% del totale dei generi alimentari dimportazione di cui ha bisogno per sopravvivere. Di notte, la gente cammina al buio, a causa della mancanza di carburante, senza il quale non si può nemmeno fare benzina o trovare lenergia necessaria allilluminazione pubblica.
A soffrire più di tutti è il settore sanitario. 7 incubatrici su 17 non funzionano correttamente allospedale pediatrico di Gaza. Il 20% dei farmaci essenziali e il 31% dei rifornimenti medici di prima necessità non sono più reperibili. Reperibilità zero è il termine tecnico usato dalle Agenzie delle Nazioni Unite nei loro rapporti al riguardo.
Nonostante il fatto che tutti questi aspetti della questione siano ben noti, questa massiccia violazione delle leggi umanitarie internazionali sta avendo luogo apertamente, e il fallimento della comunità internazionale nel cercare di dare voce al diritto internazionale e di fare pressione su Israele è abissale.
In realtà, non esistono termini tecnici che riassumano le sofferenze provate dai Palestinesi a Gaza. Non cè nessuno che denunci la disumanità dellassedio israeliano e la crudeltà del trattamento a cui lo Stato dIsraele sottopone unintera popolazione, compresi donne, bambini e malati.
Il PMRS, a nome del popolo di Gaza, chiede che venga immediatamente sollevata una campagna per rimuovere lassedio dalla Striscia.
Tutti devono agire adesso per fermare questa punizione collettiva. È lunica cosa etica, giusta e umana da fare. Lassedio deve finire. Ora.