Medvedev: Assad non è pazzo, ha bisogno di garanzie

RT. La proposta per porre fine al conflitto siriano, che ignora il presidente Assad, non è praticabile, afferma il primo ministro russo. Accogliendo il successo del piano sulle armi chimiche, Medvedev mette in luce la necessità della comunità internazionale di continuare a lavorare per una soluzione pacifica.

In un’intervista a Reuters, il primo ministro Dmitry Medvedev esorta i partner internazionali della Russia a “non lasciare che la situazione cada in una spirale vorticosa fuori controllo”. Ha affermato che sul fronte delle armi chimiche sono stati fatti progressi significativi. Mercoledì, Damasco ha rispettato la sua scadenza di distruggere “le apparecchiature essenziali che sono necessarie per il funzionamento degli impianti di produzione di armi chimiche”, secondo il Watchdog delle Nazioni Unite.

Riconoscendo la svolta, Medvedev ha affermato che era importante soddisfare la pressione diplomatica e giungere ad una soluzione pratica del conflitto che ha coinvolto il presidente Bashar Assad.

“La proposta di trovare un accordo ignorando il presidente Assad non è possibile, mentre egli è ancora al potere”, ha osservato Medvedev, aggiungendo che Assad “non è pazzo; egli ha bisogno di avere alcune garanzie per lo sviluppo del dialogo politico in Siria, su possibili elezioni e sul suo personale destino”.

Riferendosi ai movimenti della Primavera Araba che hanno portato alla cacciata del presidente egiziano Hosni Mubarak nel 2011, Medvedev afferma che Assad ha bisogno di garanzie per la sua sicurezza.

“Non si può semplicemente dirgli, ‘Vattene da qui, noi risolveremo tutto’. E ‘un processo complicato e su entrambi i lati, sia l’opposizione sia il regime, devono fare delle concessioni”.

I rappresentanti dell’opposizione siriana hanno rifiutato di prendere parte ai colloqui per la pace tenutisi a Ginevra la scorsa settimana. I membri dell’opposizione hanno dichiarato che non sono disposti a prendere parte ai negoziati per porre fine al conflitto, a meno che Assad non si dimetta immediatamente.

19 gruppi in totale di ribelli siriani hanno dichiarato che non vi avrebbero preso parte e hanno affermato che se una qualunque personalità dell’opposizione vi partecipasse si tratterebbe di “tradimento”.

Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha esortato coloro che hanno una certa influenza sull’opposizione a convincerli a prendere parte al tavolo delle trattative.

Armi chimiche.

L’accordo per la distruzione della riserva di armi chimiche siriane ha posto un punto saldo nella battaglia per porre fine al conflitto. La proposta russa è stata finora salutata con successo dal Watchdog delle Nazioni Unite, che dichiara che sono stati fatti sopralluoghi in 21 dei 23 siti di armi chimiche di tutta la Siria.

La Russia, insieme ad altre nazioni, ha dato il suo sostegno per la distruzione delle armi in Siria. Il governo ha stanziato circa 2 milioni di euro per sostenere il progetto e invierà esperti militari in Siria, segnala il quotidiano russo Kommersant. Inoltre, la Russia potrebbe offrire i mezzi per il trasporto di parte dell’arsenale delle armi chimiche siriane fuori dalla Siria.

Traduzione di Chiara Domenica Gargiulo