Membri del Congresso: ‘Usa pronti a porre il veto allo Stato palestinese’

Al-Quds (Gerusalemme) – Ma'an. Mercoledì, il parlamentare americano Steny Hoyer ha affermato: “Se a settembre i palestinesi dovessero avanzare la richiesta per il riconoscimento del proprio Stato, l'amministrazione Obama ricorrerà al veto presso il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite”.

Hoyer, capogruppo parlamentare democratico, si trova in questi giorni nella regione alla guida di una delegazione congressuale finanziata dalla lobby filo-israeliana di Aipac (American Israel Public Affairs Committee, ndr) sostenuta dalla Fondazione per l'educazione israelo-americana.

Incontrando il presidente israeliano Shimon Peres, Hoyer ha consegnato una risoluzione firmata nella quale si conferma un sostegno “massiccio” a Israele e si fa appello ai palestinesi per la ripresa dei negoziati. Lo ha riportato “The Jerusalem Post”.

Hoyer ha affermato che “la risoluzione ha portato gli Usa a dichiarare pubblicamente la propria opposizione alla dichiarazione unilaterale dello Stato palestinese alle Nazioni Unite, in quanto non è stato un “'asso positivo'”, ha riportato il “Post”.

Hoyer ha aggiunto che “se necessario, gli Usa potrebbero usare il diritto di veto al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite”.

In risposta, Peres ha dichiarato che “non dimenticherà mai questo sostegno bi-partisan”.

Riportando le conversazioni avute in privato con la leadership palestinese a Ramallah, Peres ha però affermato che (i palestinesi, ndt) non sono pienamente impegnati nell' iniziativa “perché una dichiarazione vuota serve solo a protrarre il dibattito”.

Ha aggiunto, inoltre, che “concludere un accordo di riconciliazione con Hamas minaccerebbe l'assistenza dei donatori”.

Sempre mercoledì, l'agenzia egiziana “Mena” ha riportato che il leader palestinese detenuto da Israele ha messo in guarda Washington affermando che “porre il veto allo Stato palestinese in sede Onu innescherebbe forti proteste regionali”.

Marwan Barghouti – membro del partito Fatah condannato con l'accusa di aver organizzato attacchi contro israeliani durante la seconda Intifada – ha rilasciato un'intervista a Mena dal carcere tramite il suo avvocato.

“Votare contro lo Stato palestinese sarebbe un errore fatale e decisivo per la storia del presidente Usa Barack Obama, per il quale c'era stata una speranza di cambiamento”, ha riferito, facendo sapere di voler chiedere alle Nazioni Unite il riconoscimento.

“Un veto porterà a milioni di proteste massicce in tutto il mondo arabo e islamico,  anzi in tutto il mondo”, ha affermato Barghouti.

La spinta di Obama per un vago accordo di pace è affondata di fronte al rifiuto di Israele di fermare gli insediamenti israeliani – in crescita a Gerusalemme Est e in Cisgiordania, occupate dal 1967.

Finora i palestinesi hanno resistito alle dimostrazioni regionali anti-regime, ma due volte, negli ultimi trent'anni, sono stati protagonisti di prolungate sommosse (Intifada, ndt) che i servizi d'Intelligence israeliani non sono riusciti a prevedere.

Traduzione per InfoPal a cura di Federica Rosato

(Foto: Ma'an News Agency)

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