Membro del Knesset: lo svantaggio dei Palestinesi è di “non essere nati ebrei”.

MEMO. Un parlamentare israeliano ha espresso il suo supporto per l’apartheid formale, sostenendo l’annessione dell’intera Cisgiordania ma senza che ai suoi abitanti palestinesi venga concesso il diritto di voto.

Il membro del Knesset Miki Zohar, presidente della commissione speciale del Knesset per la giustizia distributiva e l’eguaglianza sociale, ha espresso il suo punto di vista in un’intervista per il giornale Haaretz.

“Quando diciamo ai Palestinesi , ‘Vi stiamo dando uno stato, facciamo pace’, li stiamo illudendo”, ha detto Zohar al giornale.

“Nessuno darà loro uno stato, nemmeno la sinistra. Voglio dire: eliminiamo il problema prima che inizi e smettiamola con le menzogne. Diremo loro: ‘Ragazzi, nessuno stato, vivete qui con noi, prosperate, guadagnatevi da vivere, istruite i vostri bambini’”.

Alla domanda se intendeva dire che i Palestinesi, in caso di annessione della Cisgiordania, non avrebbero diritto al voto alle elezioni del Knesset, Zohar ha risposto affermativamente.

“Dobbiamo mantenere un controllo costante sul meccanismo dello stato, in qualità di ebrei che hanno ricevuto questo paese per diritto e non per un atto di carità”.

Secondo Zohar, questi punti di vista non sono “estremi” ma “realistici”.

Continua: “La mia opinione è che lui [il Palestinese] non ha diritto a un’identità nazionale perché non possiede la terra di questo paese”.

“Lo voglio come residente per virtù del mio senso di equità- perché è nato qui e vive qui, non gli dirò di andarsene. Mi dispiace dire questo, ma essi hanno uno svantaggio evidente: non sono nati ebrei”.

Riguardo ai Palestinesi con cittadinanza israeliana, Zohar dice: “Dovranno decidere se essere o meno leali allo stato”, sulla base di tre condizioni: “Servizio nazionale; riconoscimento della bandiera israeliana, che dovrebbe svettare su ogni edificio pubblico; e riconoscimento di Israele come uno stato ebraico e democratico”.

“E questa non sarebbe la decisione di un singolo individuo ma di un’autorità pubblica. Se non possono ammettere questi criteri, non saranno più in grado di votare per il Knesset”.

Traduzione di Laura Pennisi