Mesha’al: la politica non avrebbe alcun senso senza la resistenza

Gaza-InfoPal. Khaled Mesha’al ha concluso il primo giorno di visita a Gaza recandosi nella casa della famiglia ad-Dalu, di cui 12 membri sono stati uccisi da un bombardamento israeliano nella recente operazione Colonna di Nuvole. 

Mesha’al ha raggiunto l’abitazione della famiglia martire nel quartiere di al-Nasser, nella zona ovest di Gaza, per esprimere le condoglianze, mentre migliaia di palestinesi si sono radunati intorno alla casa distrutta dall’aviazione militare israeliana.

Egli ha affermato che le imprese di Israele sono rappresentate da eccidi come quello della famiglia ad-Dalu, e altre famiglie sterminate durante la recente aggressione contro Gaza. “La differenza tra noi e gli israeliani è che loro uccidono i bambini e le famiglie, mentre noi uccidiamo i soldati e prendiamo di mira le postazioni militari”, ha aggiunto il leader di Hamas. 

Khaled Mesha’al ha ribadito l’attaccamento alle costanti palestinesi – il diritto al ritorno nella propria patria e Gerusalemme in testa -, assicurando che ogni palestinese tornerà nella sua terra natia.

La casa di al-Ja’abari. Mesha’al, accompagnato dal primo ministro di Gaza Isma’il Haniyah, si è recato nel quartiere al-Shuja’iya di Gaza, nella casa di Ahmed al-Ja’abari, vice comandante generale delle Brigate ‘Ezz id-Din al Qassam (ala militare di Hamas), assassinato da Israele lo scorso mese di novembre. 

Dall’abitazione del comandante martire, Mesha’al ha assicurato che il popolo palestinese sì unirà intorno ai suoi principi nazionali, così come si era unito nel campo di battaglia, durante l’ultima aggressione israeliana contro Gaza, ribadendo che la politica non avrebbe nessun senso senza resistenza. 

Mesha’al ha anche lodato al-Ja’abari, sottolineando i buoni rapporti che intercorrevano tra i due leader, e aggiungendo: ”Egli non era un semplice comandante, era anche leale, e questa qualità gli ha permesso di umiliare Netanyahu”. 

Il leader di Hamas ha affermato che il merito dell’ultima vittoria palestinese è da attribuire ad al-Ja’abari, elogiando, allo stesso tempo, tutte le fazioni e le brigate della resistenza palestinese. “La dipartita di Abu Mohammed (al-Ja’abari) è una grande perdita, egli era una delle persone più vicine a me, ma Dio ha decretato il suo martirio”, ha dichiarato il capo dell’ufficio politico di Hamas. 

Mesha’al ha sottolineato che la Cisgiordania, la Striscia di Gaza e i territori del ’48 rimarranno una spina nel fianco dell’occupazione, aggiungendo che quelli trascorsi a Gaza saranno i giorni più belli della sua vita. E rivolgendosi al popolo d Gaza, egli ha dichiarato: “Siamo con i martiri, e sulla via del martirio e la resistenza. Tenete le vostri mani sui fucili, amatevi a vicenda e sappiate che i vostri fratelli nei paesi della diaspora, e in tutta la nazione sono con voi”. 

Ha poi aggiunto: “Noi non siamo dei leader tradizionali, siamo la servitù del popolo palestinese, e ci siamo dedicati alla resistenza, fare politica senza resistenza non ha alcun senso”.

La casa dello shaikh Yassin. In un breve discorso tenuto nella casa dello shaikh Yassin, la prima tappa della visita di Mesha’al a Gaza, iniziata nel pomeriggio di venerdì 7 dicembre, egli ha affermato che shaikh Ahmed Yassin “era il simbolo della riconciliazione nazionale e della resistenza, e da questa casa, se Dio vuole, noi di Hamas, sia in patria che in esilio promettiamo di proseguire sulla via della riconciliazione e del rafforzamento dell’unità nazionale, tutti coesi di fronte all’occupante”. 

Egli ha sottolineato che dalla casa di shaikh Yassin, Hamas e la resistenza hanno visto la luce, affermando: “Questa modesta casa per noi equivale ai grandi palazzi”. 

Ha poi aggiunto: “le imprese eroiche del nostro grande popolo sono culminate con la vittoria, così, i figli dello shaikh Yassin sono tornati ad al-Jura (la terra natia dello shaikh nei pressi di Ashkelon). Oggi ci incontriamo a Gaza, domani a Ramallah, Hebron, Gerusalemme e Safed, passando per al-Jura, Hamama e Yibna”. 

Durante la sua visita alla casa dello shaikh Ahmed Yassin, fondatore di Hamas, Khaled Mesha’al ha ribadito che il suo movimento seguirà i passi del suo fondatore, dedicandosi alla resistenza e alla riconciliazione, e sottolineando che lo shaikh martire era il simbolo dell’unità nazionale.