Meshaal presenta le priorità di Hamas per la prossima fase

Doha – Pal.info e InfoPal. Il presidente dell’Ufficio Politico del Movimento di Hamas, Khaled Meshaal, ha confermato che tutte le forme di resistenza saranno al centro delle priorità del Movimento di Hamas nella prossima fase, promettendo di lavorare per liberare i prigionieri dalle carceri dell’occupazione israeliana nel corso dei prossimi quattro anni.

Meshaal ha parlato delle sette priorità del Movimento di Hamas per i prossimi quattro anni, tra cui la resistenza, Gerusalemme, il diritto al ritorno, i prigionieri, la riconciliazione interna, il rapporto arabo-islamico e le relazioni con la comunità internazionale.

Nel programma “Bila Hedoud” (Senza frontiere) del canale Al Jazeera, la notte scorsa, Meshaal ha dichiarato che la prima priorità del Movimento è la resistenza, poiché si tratta della risposta naturale e legittima di un intero popolo che soffre sotto l’occupazione.

Egli ha aggiunto: “La resistenza è stata onorabile a Gaza ma debole negli ultimi anni nella Cisgiordania occupata, noi vogliamo ristabilire tutte le forme di resistenza, militare e popolare, e le nostre scelte sono aperte e indirizzate verso tutte le parti”.

Ha sottolineato che la seconda priorità sarà il recupero della questione della città occupata di Gerusalemme che dovrà essere centrale nel discorso sul conflitto e tutta la nazione dovrà essere coerente al riguardo, per assumersi le proprie responsabilità, in particolare sul fatto che Gerusalemme è sottoposta alla giudaizzazione, alla colonizzazione e alla divisione.

Nel suo discorso Meshaal, ha promesso, con la terza priorità, di liberare i prigionieri dalle carceri dell’occupazione israeliana, affermando: “Libereremo i nostri prigionieri nei prossimi quattro anni”.

Egli ha indicato che la quarta priorità riguarda la mobilitazione dei rifugiati e la loro partecipazione nel processo decisionale palestinese.

Basi per la messa in pratica della riconciliazione:

Per ciò che riguarda la quinta priorità, il leader di Hamas ha assicurato che la riconciliazione dovrà essere fondata su tre basi: l’applicazione di ciò che è stato deciso e firmato al Cairo e a Doha nel quadro di un gruppo unico, per mettere fine alla divisione, un programma politico fondato su una visione della lotta che si basi sulle quattro priorità precedenti e un partenariato nel processo decisionale e nella leadership palestinese.

Meshaal ha insistito sul fatto che la causa palestinese è ampia e non riguarda solo il Movimento di Fatah o di Hamas, ma tutte le fazioni palestinesi dovranno assumersi le loro responsabilità ed è necessario unificare tutti gli sforzi e tutte le energie.

Egli ha invitato il presidente dell’Autorità nazionale palestinese, Mahmoud Abbas, le diverse fazioni, gli intellettuali e le personalità indipendenti a riunirsi per realizzare la riconciliazione senza condizioni preliminari.  Ha poi dichiarato che la sesta e la settima priorità si basano sui contatti con la nazione araba alla luce della sua Primavera, senza intervenire negli affari interni, ma con il supporto dei popoli nel loro diritto alla libertà e allo sviluppo e anche sui contatti con i popoli che a livello internazionale sostengono la causa palestinese.

Nessuna rinuncia

Il presidente dell’Ufficio Politico di Hamas ha dichiarato che il suo Movimento non intende aprirsi ai Paesi che non credono ai diritti del Popolo palestinese.

Meshaal ha rifiutato il principio dello scambio delle terre proposto recentemente dalla Lega Araba, avvertendo circa le gravi e negative conseguenze sulla causa palestinese, e ha affermato: “Noi siamo contro questa misura e contro la politiche delle concessioni continue e non rinunceremo ad un solo centimetro della Palestina”.

Egli ha concluso negando tutte le accuse mosse contro il suo Movimento riguardo l’intervento negli affari interni dell’Egitto o alla partecipazione al conflitto siriano, confermando che queste accuse sono solo delle menzogne.